Seguici su

Economia & Lavoro

Balneari, ecco il piano del Governo

Il Governo italiano propone proroghe per le concessioni balneari fino al 2029, con prelazione per i concessionari e un possibile aumento del canone del 10%. La bozza, anticipata dal Sole 24 Ore, risponderebbe alle richieste della Commissione Europea.

Avatar

Pubblicato

il

Spiaggia italiana
Spiaggia italiana (© Depositphotos)

Il Governo Italiano è al lavoro su un nuovo piano per gestire le concessioni balneari, da presentare alla Commissione Europea. Questo progetto arriva all’indomani dello sciopero dei gestori delle spiagge, che hanno manifestato il loro dissenso verso l’attuale incertezza normativa. La proposta, resa nota da Il Sole 24 Ore, prevede una serie di proroghe per le concessioni in corso, con possibili estensioni fino al 2029.

Le nuove proroghe: scadenze e condizioni

Secondo la bozza governativa, nonostante le osservazioni della Unione Europea e le sentenze del Consiglio di Stato, le attuali concessioni balneari rimarranno valide almeno fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia, per ragioni oggettive che impediscono l’indizione delle nuove gare, questa scadenza potrebbe essere prorogata fino al 31 dicembre 2025.

Il piano del governo prevede di andare oltre queste scadenze, consentendo lo svolgimento delle gare come richiesto dalla UE, ma solo dopo ulteriori proroghe. La prima proroga sarà valida per tutti fino al 31 dicembre 2025. In seguito, una nuova mappatura delle coste determinerà ulteriori estensioni: fino al 31 dicembre 2027 nelle regioni dove le spiagge libere rappresentano meno del 25%, e fino al 31 dicembre 2029 nelle regioni dove le spiagge libere superano il 25%.

Prelazione e indennizzi per i concessionari

Un altro aspetto cruciale della proposta riguarda la prelazione e gli indennizzi per i concessionari attuali. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il piano prevede che gli attuali gestori possano esercitare un diritto di prelazione. In assenza di altre offerte, la concessione potrebbe essere automaticamente prolungata per altri 7 anni.

Inoltre, qualora un concessionario perda il diritto in seguito alla gara, avrà comunque diritto a un indennizzo. Questo risarcimento sarà determinato attraverso una perizia asseverata, garantendo così una compensazione equa per l’investimento effettuato nel corso degli anni.

Incremento del canone del 10%

In cambio di queste proroghe, il governo sta valutando un aumento del canone di concessione del 10%. Questo incremento sarà applicato se il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), che dovrebbe aggiornare i canoni, non verrà adottato entro il 30 aprile 2025. Questo aumento rappresenta una misura compensativa per il ritardo nell’adozione di nuove normative e mira a bilanciare l’estensione delle concessioni con una maggiore entrata per lo Stato.

La proposta del governo, sebbene ancora in fase di discussione, rappresenta una risposta diretta alle richieste dei gestori balneari e alle pressioni della Commissione Europea. Tuttavia, rimane da vedere come reagiranno le varie parti interessate, inclusi i governi regionali, i gestori balneari e l’opinione pubblica.

Continua a leggere le notizie di DiariodelWeb.it e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *