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Economia & Lavoro

Fed e tensioni in Medio Oriente spingono l’oro ai massimi storici

L’oro supera i 2.500 dollari l’oncia grazie ai tagli dei tassi previsti dalla Fed e alle tensioni geopolitiche. La domanda cresce con l’incertezza economica, spingendo il metallo prezioso a nuovi record.

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Diversificare i portafogli di investimento in tempi di incertezza: il ruolo cruciale dell'oro come rifugio sicuro
Lingotti e monete d'oro (© Depositphotos)

Le quotazioni dell’oro hanno raggiunto per la prima volta nella storia la soglia di 2.500 dollari l’oncia, alimentate dalle aspettative di una politica monetaria più accomodante da parte delle principali banche centrali. In particolare, si prevedono tagli dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) statunitense, che stanno spingendo gli investitori a orientarsi verso il metallo prezioso, considerato da sempre un bene rifugio nei momenti di incertezza.

Crescita del 20% dall’inizio dell’anno

Il 2024 si sta rivelando un anno eccezionale per l’oro, che ha registrato un incremento di oltre il 20% grazie ai grandi acquisti delle banche centrali e all’aumento della domanda determinata dai crescenti rischi geopolitici. Questo trend rialzista è stato ulteriormente rafforzato dagli ultimi dati economici provenienti dagli Stati Uniti, che evidenziano una frenata nel settore immobiliare, alimentando i timori di una possibile recessione nella maggiore economia mondiale.

La Fed e i tagli dei tassi di interesse

Uno dei principali fattori dietro l’aumento delle quotazioni dell’oro è l’aspettativa di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. La pubblicazione di dati economici deboli, come il calo dei permessi di costruzione, ha spinto molti analisti a prevedere una riduzione dei tassi per stimolare l’economia. Fawad Razaqzada, analista di City Index, ha sottolineato che il calo dei rendimenti obbligazionari e la svalutazione del dollaro stanno favorendo asset con rendimenti bassi o nulli, come appunto l’oro.

Le tensioni geopolitiche spingono l’oro verso nuovi massimi

L’oro è considerato da sempre un porto sicuro in periodi di instabilità geopolitica, e l’attuale contesto internazionale non fa eccezione. Le tensioni in Medio Oriente, specialmente dopo le minacce dell’Iran contro Israele e l’intensificarsi del conflitto nella Striscia di Gaza, hanno rafforzato l’attrattiva del metallo giallo. Carsten Fritsch, analista della Commerzbank, ha dichiarato che, in un contesto così teso, la domanda di oro come bene rifugio è destinata a crescere ulteriormente.

Previsioni per il futuro

Con le banche centrali che continuano a puntare sull’oro per diversificare le loro riserve e gli investitori che cercano sicurezza di fronte all’incertezza economica e politica, è possibile che le quotazioni del metallo prezioso continuino a salire. Tuttavia, molto dipenderà dalle mosse future della Fed e dall’evoluzione delle tensioni internazionali, specialmente in Medio Oriente. Per ora, l’oro si conferma un protagonista indiscusso sui mercati finanziari, attirando l’attenzione di investitori e istituzioni in tutto il mondo.

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