Seguici su

Economia & Lavoro

Migliora la capacità di spesa delle famiglie, ma si teme per il 2025. Salute e casa restano pesanti

Le famiglie italiane riscoprono un leggero miglioramento nella capacità di spesa grazie al Termometro Altroconsumo 2024, ma le spese per casa e salute restano critiche. E il 2025 fa temere nuove difficoltà

Avatar

Pubblicato

il

Capacità di spesa famigliare
Capacità di spesa famigliare (© Depositphotos)

La capacità di spesa delle famiglie italiane torna finalmente a crescere nel 2024, segnando un piccolo ma significativo miglioramento rispetto agli anni precedenti. È quanto emerge dal nuovo Termometro Altroconsumo 2024, l’indagine annuale realizzata con il contributo di Euroconsumers (Spagna, Belgio e Portogallo), che ha coinvolto un campione di 2.699 cittadini italiani rappresentativi dell’intera popolazione. Nonostante questi segnali incoraggianti, persistono difficoltà economiche legate soprattutto alle spese per abitazione e salute, mentre le prospettive per il 2025 destano preoccupazione.

Un quadro in miglioramento, ma con diverse sfumature

Voci di spesa che pesano di più sulle famiglie

Voci di spesa che pesano di più sulle famiglie

Secondo il Termometro Altroconsumo 2024, l’indice che misura la capacità delle famiglie di affrontare le spese correnti tocca quota 49, con un incremento di +3,9 punti rispetto al 2023. Questo balzo in avanti riporta il valore ai livelli registrati nel 2020, pur evidenziando sostanziali differenze tra i vari ambiti di spesa (abitazione, mobilità, salute, alimentazione, istruzione, cultura e tempo libero), nonché tra diverse aree geografiche e tipologie di nucleo familiare.

Non è un caso che diminuisca la quota di famiglie in forte pressione economica (16%) e aumenti quella di chi non ha segnalato criticità (29%). Tuttavia, resta ancora complesso risparmiare: oltre un terzo delle famiglie dichiara di non riuscire a mettere da parte denaro con regolarità e il 70% fatica comunque a farlo.

Casa e salute, le spese che gravano di più

Nonostante il generale miglioramento, il peso delle spese per l’abitazione e la salute rimane notevole: rispettivamente il 48% e il 45% delle famiglie italiane ha incontrato difficoltà a sostenerle nel 2024. Seguono le spese per cultura e tempo libero (40%), alimentazione e mobilità (38% entrambe), e infine istruzione (25%).

In particolare, si conferma la crescita delle problematiche legate alla sanità: il 55% fatica a sostenere le cure dentistiche, il 52% le visite mediche, mentre il 57% incontra difficoltà con i costi legati all’automobile. L’aumento continuo di spese sanitarie private si collega alle lunghe liste d’attesa nel sistema pubblico, che spingono sempre più cittadini a rivolgersi a strutture private, con un aggravio di costi spesso fuori portata.

Differenze territoriali e familiari

Il Nord continua a registrare un indice di benessere economico più elevato rispetto al Centro e al Sud, pur mostrando un miglioramento diffuso in tutte le aree. A sorpresa, regioni come la Sicilia (50,3) superano la media nazionale, mentre altre come l’Abruzzo (44,8) rimangono in coda.

La composizione del nucleo familiare e il titolo di studio si confermano fattori determinanti. Le famiglie con entrambi i partner laureati (54,2) affrontano le spese con più facilità rispetto a chi ha un solo laureato (47,7) o nessuno (44,4). Anche il numero di componenti incide: chi vive da solo (52,8) se la cava meglio di chi deve sostenere i costi di un nucleo numeroso (41,7 per cinque o più persone).

Confronto regionale

Confronto regionale

Aspettative per il 2025: ritorna il pessimismo

Le buone notizie del 2024 non bastano a dissipare le preoccupazioni per il futuro. L’indice di fiducia per il 2025 cala a 48,4 rispetto al 49,0 dell’anno precedente, e un terzo degli intervistati teme maggiori difficoltà ad affrontare le spese. Anche la prospettiva di risparmio non mostra segnali di ripresa: il 39% prevede che sarà impossibile o molto arduo mettere da parte qualcosa.

Confronto con altri Paesi europei

Su scala europea, l’Italia con 49 punti supera la Spagna (47,4) e si colloca al secondo posto dopo il Belgio (55,2). Fanalino di coda il Portogallo (46,2). A fronte di questo miglioramento comune a tutti e quattro i Paesi, l’Italia rimane però penalizzata dal peso delle spese sanitarie: il 45% delle famiglie è in difficoltà contro il 24% belga, il 34% portoghese e il 37% spagnolo. Inoltre, insieme alla Spagna, deteniamo la più alta percentuale (16%) di famiglie sotto notevole pressione economica.

Il parere dell’esperto

Secondo Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, gli interventi pubblici su potere d’acquisto e sanità sono oggi più che mai necessari. La difficoltà ad accedere a cure di base e l’impossibilità di risparmiare per oltre un terzo delle famiglie mostrano il rischio di un ulteriore aumento delle disuguaglianze. È urgente, quindi, un’azione istituzionale per ridare stabilità economica ai cittadini e garantire un accesso equo ai servizi essenziali.

Continua a leggere le notizie di DiariodelWeb.it e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *