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Economia & Lavoro

OpenAI, addio di massa: 9 su 11 fondatori lasciano l’azienda. Cosa c’è dietro?

OpenAI, valutata 86 miliardi, vede l’uscita di figure chiave, incluso Greg Brockman e co-fondatori storici. Le tensioni interne preoccupano gli investitori, mentre la concorrenza cresce.

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OpenAI, la società valutata 86 miliardi di dollari e nota per aver rivoluzionato il mondo dell’intelligenza artificiale con il lancio di ChatGPT, sta attraversando un periodo di significativi cambiamenti interni. Degli undici membri originali del team di fondatori, solo due rimangono ancora attivi all’interno della start-up: il CEO Sam Altman e il ricercatore di punta Wojciech Zaremba.

La fuga dei Co-Fondatori

Di recente, due figure di spicco di OpenAI hanno deciso di lasciare la società. John Schulman, uno dei co-fondatori, ha fatto il passaggio alla concorrente Anthropic la settimana scorsa, mentre il presidente Greg Brockman ha rassegnato le dimissioni agli inizi di agosto, presumibilmente per dedicare più tempo alla sua vita privata. Questi movimenti, sottolineati da un’analisi del Financial Times, evidenziano un trend preoccupante per una delle start-up più innovative del settore tecnologico.

L’addio di Elon Musk

Uno dei primi a lasciare OpenAI fu Elon Musk, uno dei co-fondatori e principali finanziatori iniziali della società. Musk abbandonò nel 2018, anticipato da altre figure chiave come Pamela Vagata, Vicki Cheung e Trevor Blackwell, che si sono unite a competitor di rilievo. L’uscita di Musk segnò l’inizio di una serie di abbandoni da parte di figure chiave, che hanno continuato a lasciare l’azienda nei mesi e negli anni successivi.

Investitori preoccupati

L’uscita di Altman dal board di OpenAI, nel novembre scorso, seppur seguita da un rapido reintegro in soli cinque giorni, ha innescato una serie di eventi che hanno aumentato la tensione all’interno della società. Questo turnover elevato, sebbene non inusuale nel mondo delle start-up, ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli investitori. La domanda che molti si pongono ora è quale direzione prenderà OpenAI, specialmente in un momento in cui la competizione con rivali come Google e Anthropic si fa sempre più intensa.

Futuro incerto?

Con la continua evoluzione del panorama dell’intelligenza artificiale, OpenAI si trova a un bivio cruciale. Gli investitori e gli osservatori del settore si chiedono se la società riuscirà a mantenere la sua posizione dominante o se i cambiamenti interni potrebbero indebolirla in una fase così competitiva. In ogni caso, l’industria dell’IA osserva attentamente ogni mossa di OpenAI, consapevole che le decisioni prese oggi potrebbero avere ripercussioni significative sul futuro del settore.

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