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Economia & Lavoro

Quota 41 “light”: la nuova proposta di riforma delle pensioni

La Lega propone la “Quota 41 light” per la riforma delle pensioni, con calcolo contributivo per ridurre i costi. L’obiettivo è inserirla nella manovra 2025, con un tavolo sindacale previsto per settembre.

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Logo INPS (© Depositphotos)

L’esecutivo, in particolare la Lega, sta avanzando una proposta di riforma pensionistica che prevede l’introduzione della cosiddetta “Quota 41 light”. Il vice premier Matteo Salvini e il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon hanno intenzione di inserire questa misura nella prossima legge di bilancio. La proposta si distingue per l’adozione del calcolo contributivo, il che ne riduce i costi rispetto alla versione precedente di Quota 41.

La proposta in dettaglio

La “Quota 41 light” si basa sul sistema contributivo per il calcolo delle pensioni, in contrapposizione al sistema misto che combina contributivo e retributivo per coloro che hanno maturato almeno 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995. Per i lavoratori che non hanno raggiunto questa anzianità contributiva o sono stati assunti dopo il 1996, il calcolo dell’assegno avverrà interamente sulla base dei contributi versati, riducendo il costo della misura e rendendola più sostenibile.

La strategia del Governo

Il governo italiano è impegnato da tempo nella riforma delle pensioni, e questa versione “light” di Quota 41 è stata pensata per abbattere i costi, che si aggirerebbero intorno al miliardo di euro. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il premier Giorgia Meloni hanno più volte sottolineato che la precedente versione della riforma non era sostenibile a causa delle sue elevate spese. Ora, la Lega punta a far passare questa nuova versione nella manovra 2025, con un tavolo di confronto con i sindacati previsto per settembre.

Il dibattito con i sindacati

La Cgil ha espresso contrarietà verso una riforma pensionistica interamente basata sul sistema contributivo, critica che Durigon ha prontamente respinto. In una recente intervista, il sottosegretario ha ribadito l’importanza di rafforzare la previdenza complementare, ritenuta essenziale per evitare pensioni troppo basse.

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