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Putin rievoca Stalingrado: “Come allora i tank tedeschi ci minacciano. Sono sicuro della vittoria”

In occasione dell’80 anniversario della vittoria dell’Armata Rossa sui nazisti nella battaglia di Stalingrado, Putin torna a parlare

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Il Presidente Putin partecipa all'80° anniversario della vittoria nella Battaglia di Stalingrado della II Guerra Mondiale
Il Presidente Putin partecipa all'80° anniversario della vittoria nella Battaglia di Stalingrado della II Guerra Mondiale (© Agenzia Fotogramma)

VOLGOGRAD – “Stalingrado per sempre un simbolo dell’invincibilità” del popolo russo per convincere i russi che sarà vittoria in Ucraina: il leader del Cremlino Vladimir Putin si dice “sicuro”. “Il nostro compito principale è garantire la conservazione della Russia, creare le condizioni per il suo sviluppo progressivo, per il suo rafforzamento”, ha detto Putin in un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni pubbliche patriottiche e giovanili a Volgograd, per l’ottantesimo anniversario della Battaglia di Stalingrado. E la dichiarazione fa il paio con quella pronunciata questa mattina dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che sosteneva che i Paesi europei vogliono distruggere la Russia e la sua economia, insistendo sull’esistenza di una “questione russa”, proprio come ai tempi che portarono all’Olocausto esisteva una “questione ebraica”.

E su questo parallelo Mosca ha mantenuto la sua dialettica tutto il giorno. Con una serie di avanti e indietro, tra passato e presente. “Chi l’avrebbe detto: la Russia è nuovamente minacciata dai carri armati (Leopard) tedeschi”, ha detto Putin in un suo discorso previsto dal protocollo nell’ambito di un concerto celebrativo per la Battaglia di Stalingrado, notando che all’epoca della seconda guerra mondiale sui lati dei carri armati c’erano i simboli del nazismo.

Lavrov questa mattina si era scagliato contro la “nota figura della Commissione europea”, la tedesca Ursula von der Leyen che ha affermato che “il risultato della guerra dovrebbe essere la sconfitta della Russia”, e far sì che la Federazione Russa non possa ripristinare la sua economia per molti decenni. “Cos’è questo? Non razzismo, non nazismo? Non un tentativo di risolvere la “questione russa”? Sì, non nelle camere a gas. Ci sono ancora molte persone perbene in Germania che non permetteranno la rinascita del fascismo, ma ci sono anche quelli che non sarebbero affatto contro”, ha detto Lavrov.

“Purtroppo, la memoria della lotta contro i nazisti sta svanendo nelle odierne élite in Germania”, ha detto successivamente Putin da Volgograd, definendo stupidi i tentativi di “cancellare” la cultura russa in occidente. Dopo aver puntato il dito contro gli Usa che trascinerebbero i paesi europei, inclusa la Germania, – a suo dire – in una nuova guerra con la Russia, coloro che si aspettano di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, a quanto pare non capiscono che il conflitto sarà completamente diverso. “Abbiamo i mezzi per rispondere e non si limiterà all’uso di veicoli blindati” ha detto Putin, che poi ha utilizzato l’immagine più tenera, quella dell’allattamento materno per dire che i russi hanno assorbito con il latte delle loro madri, dalla “generazione dei Vincitori” tutto ciò che li “distingue”.

A fine giornata il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha spiegato che “quando appariranno nuove armi fornite dall’Occidente collettivo, la Russia farà pieno uso del suo potenziale esistente per rispondere nel corso dell’operazione militare speciale (la guerra in Ucraina, ndr)”. Lo scorso autunno, Putin ha fatto osservazioni simili, interpretate come un’allusione alle armi nucleari.

“Maggiore è la gittata delle armi fornite al regime di Kiev, più avremmo bisogno di spingerle lontano dai territori che fanno parte del nostro paese”, aveva detto poco prima Lavrov, aggiungendo che Mosca vorrebbe vedere la fine della guerra, ma la “durata” del conflitto è meno importante del suo “esito”. Il tutto alla vigilia del vertice Ue-Ucraina in programma domani, a Kiev, con von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia sta pianificando un nuovo grande attacco, il 24 febbraio, primo anniversario dell’inizio dell’assalto russo.

(con fonte Askanews)

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