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Europa

Tensione alle stelle a Mosca dopo Kursk: “Negoziati riservati naufragati”

L’incursione ucraina a Kursk ha fatto infuriare Mosca, mettendo a rischio i negoziati segreti per una tregua con Kiev. La situazione sul campo e le tensioni diplomatiche continuano a crescere.

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Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky

L’incursione ucraina nella regione russa di Kursk ha scatenato una serie di reazioni a livello internazionale, non solo per le sue implicazioni militari, ma anche per il delicato equilibrio diplomatico che si stava cercando di costruire tra Ucraina e Russia. Secondo il Washington Post, l’operazione ucraina avrebbe ostacolato sforzi segreti per un possibile cessate il fuoco parziale, con delegazioni delle due nazioni pronte a incontrarsi a Doha per negoziare una storica tregua che avrebbe fermato gli attacchi alle infrastrutture energetiche.

Il bilaterale in Qatar: un’opportunità ancora aperta?

Nonostante l’incursione, non tutto sembra perduto sul fronte diplomatico. Giovedì prossimo potrebbe svolgersi un incontro bilaterale tra le due parti, mediato dal Qatar, anche se in forma di videoconferenza. Questo appuntamento rappresenta una delle poche opportunità per ridurre le tensioni e trovare un accordo che possa preservare le infrastrutture energetiche di entrambe le nazioni, evitando un’escalation che potrebbe compromettere la stabilità dell’intera regione.

L’invasione segreta del Belgorod

Per comprendere le dinamiche di questa guerra in continua evoluzione, è necessario tornare indietro all’alba del 10 agosto, quando la 127esima brigata ucraina ha attraversato il confine con la Russia a Kozinka, penetrando per circa dieci chilometri nella regione di Belgorod. L’operazione era top secret e il Cremlino ha cercato di contenere il clamore mediatico, ma senza successo. Nonostante i tentativi di Vladimir Putin di “spegnere” YouTube e WhatsApp, i blog anti-regime hanno divulgato la notizia, rivelando la vulnerabilità del sistema difensivo russo. Il quotidiano Il Giornale ha poi pubblicato il 11 agosto l’informazione sull’apertura di un nuovo fronte.

La guerra dell’informazione e il controllo mediatico

Da allora, il Cremlino ha intensificato i suoi sforzi per limitare la diffusione delle notizie, cercando di imbavagliare qualsiasi fonte indipendente d’informazione. Le cronache di guerra sono dominate da narrazioni unidirezionali, ma la realtà sul campo è diversa. Le truppe russe, guidate dal generale Valery Gerasimov, che rischia il licenziamento, sono sotto pressione a causa degli assalti delle forze ucraine, che hanno stabilito una base operativa nella regione di Kursk. Quest’area, insieme a Belgorod e Bryansk, non ha solo un valore simbolico ma anche strategico, poiché sottrarle alla Russia significherebbe indebolire ulteriormente l’economia russa, già colpita dalle sanzioni.

Infrastrutture critiche nel mirino

L’importanza delle infrastrutture strategiche nella regione di Kursk è cruciale per il proseguimento dell’operazione militare russa. Il gasdotto di Sudzha, la centrale nucleare di Kurcatov e le acciaierie di Tetkino sono obiettivi fondamentali. Le forze ucraine stanno rafforzando le loro posizioni, con il ricollocamento di circa 10.000 sfollati. Il Cremlino ha emesso minacce di dure ritorsioni in caso di contaminazioni radioattive, probabilmente influenzato dall’attacco alla centrale di Zaporizhzhia, dove un drone ucraino ha colpito una strada vicina all’impianto nucleare.

I fronti caldi: Sumy e Donetsk

Sul campo di battaglia, le forze russe stanno concentrando le loro operazioni più importanti nelle regioni di Sumy e Donetsk, dove hanno condotto 18 attacchi missilistici negli ultimi giorni. In particolare, nella città di Pokrovsk, uno dei principali bastioni difensivi ucraini e un hub logistico strategico, l’intera area è stata bombardata e una palazzina a Myrnohrad è stata distrutta. La caduta di Pokrovsk rappresenterebbe un duro colpo per le capacità difensive di Kiev e comprometterebbe le sue vie di rifornimento, rendendo la situazione ancora più critica per le truppe ucraine.

Gli attacchi informatici e il ruolo di Kadyrov

Oltre al conflitto sul campo, la guerra si combatte anche nel cyberspazio. Gli 007 ucraini hanno annunciato di aver condotto un attacco informatico riuscito contro la struttura russa per lo sviluppo di armi nucleari a Chelyabinsk, negli Urali, paralizzandone le operazioni. Questo è solo l’ultimo di una serie di colpi inferti dall’Ucraina alla macchina bellica russa.

Un altro personaggio che continua a far parlare di sé è il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che è apparso sui social a bordo di un camioncino Tesla Cybertruck equipaggiato con una mitragliatrice. Kadyrov ha espresso pubblicamente la sua gratitudine a Elon Musk per la fornitura del veicolo, dichiarando che lo invierà “nella zona delle operazioni speciali”, alimentando ulteriormente le speculazioni sul ruolo di attori privati nell’attuale conflitto.

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