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Ucraina-Russia: l’invasione di Kiev apre una nuova fase nel conflitto?

L’Ucraina ha invaso la Russia il 6 agosto per proteggere Sumy, allentare la pressione nel Donbass e ottenere una leva negoziale. Gli ucraini mirano a disorientare il nemico e forzare Putin a negoziare.

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Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky (© Depositphotos)

Il 6 agosto 2024 l’Ucraina ha compiuto un passo audace: ha invaso la Russia, trasformandosi da Paese invaso a invasore. Questa decisione, presa dal presidente Volodymyr Zelensky e dai suoi generali, ha sollevato numerosi interrogativi. Vediamo quali sono le motivazioni e gli obiettivi dietro questa mossa che segna una svolta nel conflitto.

Obiettivi strategici: gasdotto e centrale nucleare

Gli ucraini hanno messo nel mirino due obiettivi strategici che preoccupano Mosca. Il primo è la stazione di controllo del gasdotto nei pressi di Sudzha, attraverso cui transita circa la metà del gas russo diretto in Europa. Con il controllo di questa stazione, Kiev potrebbe decidere di bloccare il flusso del gas, usando questa mossa come leva per costringere Putin a negoziare.

Il secondo obiettivo è la centrale nucleare di Kursk, una struttura di epoca sovietica simile a quella di Zaporizhzhia, che è al centro delle preoccupazioni internazionali a causa del rischio di un incidente atomico provocato dai combattimenti.

Proteggere Sumy e creare una fascia di sicurezza

Uno degli obiettivi principali dell’invasione è proteggere la città ucraina di Sumy, situata nel Nord-Est del Paese, proprio di fronte alle regioni russe di Kursk e Belgorod, recentemente invase dalle truppe ucraine. Sin dai primi giorni dell’attacco russo nel febbraio 2022, Sumy è stata pesantemente colpita dai bombardamenti. Ora, invece di essere un obiettivo, è diventata un trampolino di lancio per colpire il nemico sul suo territorio, trasformandosi in uno snodo logistico cruciale per la nuova fase del conflitto.

Allentare la pressione nel Donbass

Un’altra finalità dell’invasione è quella di distogliere le forze russe dal Donbass, dove la situazione per l’esercito ucraino è critica. La speranza è che l’offensiva in Russia costringa Mosca a ridurre la pressione nel Donbass, permettendo agli ucraini di consolidare le loro posizioni e prepararsi a una difesa più efficace delle zone già occupate dai russi.

Leva negoziale

L’obiettivo più ambizioso dell’invasione è quello di ottenere una leva negoziale in eventuali trattative di pace. Se gli ucraini riuscissero a mantenere stabilmente territori all’interno della Russia, potrebbero usarli per negoziare da una posizione di forza, costringendo Putin a riconoscere l’impossibilità di vincere la guerra e a considerare seriamente la pace.

I rischi dell’operazione

Tuttavia, l’operazione non è priva di rischi. Gli ucraini rischiano di consumare le loro migliori truppe, già logorate da 30 mesi di guerra intensa. Inoltre, se le forze russe dovessero reagire aumentando la pressione, Kiev potrebbe trovarsi in difficoltà su altri fronti. Nonostante questi pericoli, l’invasione rappresenta un’iniezione di ottimismo per un Paese e un esercito che sono logorati da un conflitto che sembra non avere fine.

La reazione di Putin: rabbia e pressione sui militari

La decisione dell’Ucraina di invadere la Russia ha scatenato un’ondata di reazioni nel Cremlino, con il presidente Vladimir Putin apparentemente furioso per la situazione. Secondo fonti vicine al leader russo, Valerij Gerasimov, capo di Stato maggiore, è ora nel mirino, con rischi significativi per la sua carriera. L’8 agosto, Gerasimov aveva dichiarato che l’invasione ucraina era già stata contenuta e che le forze russe stavano respingendo l’offensiva. Tuttavia, questa affermazione è stata duramente criticata dai blogger nazionalisti, che l’hanno definita una “colossale bugia”.

Nonostante l’apparente calma mostrata in pubblico, chi conosce Putin afferma che il leader russo non è stato così arrabbiato da molto tempo. Il filosofo Aleksandr Dugin, che ha perso la figlia in un attentato due anni fa, ha riferito che Putin è ora determinato a non fare concessioni. “Da oggi si può trattare solo della resa incondizionata dell’avversario e della completa distruzione del regime criminoso di Kiev,” ha scritto Dugin, riflettendo l’umore estremamente bellicoso del Cremlino.

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