Medio Oriente
La visita di Biden in Israele: un tentativo (tardivo) di correzione strategica?
La visita di Biden in Israele è vista da molti come un tardivo tentativo di correggere errori di calcolo strategici nella politica estera USA, che hanno avuto ripercussioni globali.
La recente visita del presidente statunitense Joe Biden in Israele ha suscitato un’ampia gamma di interpretazioni. Mentre molti lo vedono come un gesto di solidarietà verso Israele, soprattutto alla luce del devastante attacco di Hamas il 7 ottobre, altri sottolineano che questa visita è, in effetti, un tentativo di correggere una serie di errori di calcolo strategico fatti dalla stessa amministrazione Biden.
Evoluzione della politica estera degli USA nel Medio Oriente
Dal suo insediamento nel 2021, l’amministrazione Biden ha intrapreso un percorso divergente da quello tracciato dal suo predecessore, Donald Trump, particolarmente evidente negli “Accordi di Abramo” del 2020. Questi accordi avevano lo scopo di riavvicinare Israele a importanti paesi islamici sunniti, isolando simultaneamente forze regionali più destabilizzanti come l’Iran, Hezbollah e Hamas. Tuttavia, Biden ha optato per un approccio più conciliante nei confronti dell’Iran, minando la stabilità regionale precedentemente perseguita.
La politica estera dell’amministrazione Biden non si è limitata a creare tensioni nel Medio Oriente, ma ha anche avuto un impatto negativo sul fronte ucraino. L’aumento della tensione con la Russia e il sostegno unilaterale a Kiev hanno rafforzato i legami tra Mosca e Pechino, complicando ulteriormente la geopolitica mondiale e indebolendo la posizione degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali.
Riavvicinamento Russo-Arabo e le sue conseguenze
Le tensioni tra Washington e Mosca hanno avuto un impatto diretto anche su Israele e i suoi interessi nel Medio Oriente. La Russia ha colto l’opportunità per rafforzare i suoi legami con paesi come l’Arabia Saudita, mettendo in discussione l’ordine regionale e minando il percorso verso il completamento degli Accordi di Abramo.
Conscia dei danni causati dalla sua politica estera, l’amministrazione Biden ha tentato di invertire alcune delle sue decisioni, in particolare attraverso un rinnovato impegno con l’Arabia Saudita. Tuttavia, le azioni intraprese finora sembrano essere troppo poco, troppo tardi.
Futuro incerto
In sintesi, la visita di Biden in Israele può essere vista come un tardivo tentativo di rettificare una serie di scelte strategiche errate che hanno avuto conseguenze globali. La polarizzazione crescente nel Medio Oriente e il rafforzamento degli asse anti-occidentale suggeriscono che i danni possono essere ormai irreversibili. Questa dinamica pone l’Europa e l’Occidente di fronte a nuove e preoccupanti sfide, sia nel contesto del conflitto russo-ucraino sia nel fronteggiare la recrudescenza del terrorismo islamista.
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