Esteri
Prigozhin, la brigata Wagner e la vendetta a “freddo” di Putin
Putin avvia una vendetta “a freddo” contro la Brigata Wagner, tagliando fondi e spingendo il gruppo paramilitare a riorientare le attività verso una guerra psicologica in Europa, mentre si cerca nuovi finanziamenti e reclute.
La recente tregua di facciata tra il presidente russo Vladimir Putin e l’ex fedelissimo, Evgeny Prigozhin, sembra essere stata solo l’inizio di una serie di mosse vendicative. Mentre poche settimane fa il direttore della CIA, William Burns, anticipava una vendetta imminente, Putin sembra ora pronto a servirla con tempismo e metodo. Il primo atto di questa vendetta coinvolge la squadra di mercenari della Brigata Wagner, mettendo a repentaglio le sue attività.
La Brigata Wagner, nota per il suo coinvolgimento in varie operazioni, potrebbe trovarsi costretta a rivedere radicalmente le proprie attività. Dopo la “punizione” inflitta da Putin che ha colpito diversi interessi commerciali di Prigozhin, sembra che il presidente russo stia ora tagliando i fondi che alimentano questa forza paramilitare. Secondo le informazioni dei Servizi britannici, questa mossa sarebbe orchestrata direttamente da Putin.
Per la Wagner riorientamento strategico in vista
In risposta alle minacce di taglio dei fondi, la Brigata Wagner sembra essere in procinto di trasformare la propria operatività. Da un’organizzazione che agiva principalmente sul campo e in capitali straniere, sembra che stiano considerando una virata verso la guerra psicologica in Europa. Questo cambiamento richiederebbe però finanziamenti considerevoli. In un periodo di pressione finanziaria, i membri della brigata stanno valutando la riduzione dei costi e degli stipendi del personale, ma allo stesso tempo stanno cercando nuove forze da reclutare, magari con aspettative salariali più modeste.
Le recenti tensioni tra Putin e Prigozhin hanno compromesso le prospettive finanziarie della Brigata Wagner, soprattutto dopo l’abortita “marcia su Mosca” del gruppo di Prigozhin. Questa situazione instabile sta spingendo i membri della brigata a cercare nuove fonti di finanziamento e ad esplorare nuovi orizzonti. Si è iniziato a ipotizzare che la brigata stia cercando reclute anche in Polonia, cercando di mostrarsi come una forza spendibile e adattabile.
Speculazioni e influenze parallele
Mentre il possibile taglio dei fondi russi sembra una prospettiva reale, Prigozhin sembra avere anche altri canali di finanziamento. Minsk è stato indicato come uno dei possibili finanziatori alternativi alla brigata Wagner. Tuttavia, i membri della brigata hanno ricevuto un rifiuto netto da parte del presidente bielorusso Lukashenko, che sembra essersi stancato della loro presenza.
Recentemente, si è parlato di un possibile cambiamento nei ranghi della brigata, con alcuni membri che avrebbero cercato di abbandonarla. Si sono diffuse voci di possibili campagne psicologiche, come dimostrato dall’apparizione di adesivi con simboli della Wagner a Cracovia, in Polonia. Nonostante le indagini delle autorità polacche e le rassicurazioni della NATO riguardo alle minacce paramilitari al confine, sembra che la brigata Wagner stia puntando su un’approccio più psicologico e meno diretto.
Futuro incerto
Con una Francia pronta a reagire alle disinformazioni russe e gli Stati Uniti in allerta, la vita dei mercenari della Brigata Wagner è ora più incerta che mai. Gli esperti concordano che, nonostante i cambiamenti, l’essenza della brigata e le sue operazioni non moriranno facilmente. Come afferma Nathalia Dukhan, autrice del rapporto “Architects of Terror”, “Il mostro si evolverà, ma non morirà”. Resta da vedere come questa evoluzione influenzerà la regione e la sicurezza internazionale nei prossimi mesi.
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