Idee & Consigli
Come riconoscere e prevenire la trombosi venosa

La condizione nota come trombosi venosa è un disturbo della circolazione che, se trascurato, può avere conseguenze serie sul nostro benessere. Spesso legata a sedentarietà, percorsi post-operatori o problemi di salute deve essere contrastata e conosciuta per tutelarsi al massimo.
Dalle calze antitrombo ad ascoltare in modo attento e preciso il proprio medico di fiducia: ecco cosa c’è da sapere sulla tematica.
Cos’è la trombosi venosa
La patologia medica è complicata da spiegare ma se provassimo a semplificarla potremmo dire che la trombosi venosa viene dichiarata tale al momento in cui si crea un coagulo di sangue che blocca il regolare flusso circolatorio.
Se il grumo resta fermo dov’è causa dolore, gonfiore e sensazione di peso nella gamba, mentre se si mette in viaggio diventa ancora più pericoloso perché potrebbe raggiungere i polmoni causando embolia polmonare.
La differenza con la trombosi arteriosa? Quest’ultima colpisce le arterie ed è spesso legata a problemi cardiaci o cerebrali. La trombosi venosa, invece, prende di mira soprattutto le vene profonde delle gambe. Sapere questa distinzione aiuta a capire meglio la situazione: niente panico, ma neanche superficialità.
I sintomi da non sottovalutare
Il problema più grande della trombosi venosa è che, a volte, non dà segnali chiari. Ma ci sono sintomi tipici che non andrebbero mai sottovalutati:
- Dolore improvviso o persistente a una gamba;
- Gonfiore evidente, magari solo da un lato;
- Pelle più calda nella zona interessata;
- Arrossamento o cambiamenti di colore cutaneo;
- Sensazione di “pesantezza” o tensione, come se muovere la gamba fosse più faticoso del solito.
Certo, non è detto che ogni gonfiore significhi trombosi. Ma se noti uno o più di questi campanelli d’allarme, non aspettare: meglio fare subito un controllo dal medico e chiarire la situazione. La diagnosi precoce fa la differenza.
Trattamenti e rimedi
Se le calze antitrombo fungono da prevenzione, quando il problema c’è ed è stato diagnosticato dobbiamo metterci nelle mani di uno specialista. Le terapie più comuni propongono farmaci anticoagulanti che riducono il rischio di nuove formazioni ma esistono pesino farmaci trombolitici che sciolgono coaguli già esistenti.
Il punto fondamentale è la personalizzazione: non esiste un’unica cura universale, ma un percorso costruito insieme al medico, calibrato su stile di vita, salute generale e bisogni specifici.
L’uso delle calze antitrombo per prevenire la trombosi venosa
Le calze antitrombo rappresentano uno strumento prezioso nella prevenzione e nella gestione della trombosi venosa. Grazie alla compressione graduata, spingono il sangue a risalire dalle gambe verso il cuore, evitando ristagni e abbassando il rischio di coaguli.
In quali casi sono consigliate? Dopo interventi chirurgici, durante periodi di immobilità forzata, in gravidanza o per chi passa intere giornate seduto o in piedi senza muoversi molto. Insomma, più comuni di quanto pensi.
La cosa importante è usarle solo su consiglio medico: serve la misura giusta e il modello adatto per garantire benefici senza fastidi. Vederle come un limite è un errore: in realtà sono un gesto di consapevolezza e protezione in più.
Conoscere sintomi, rimedi e campanelli d’allarme della trombosi venosa ci aiuta a reagire tempestivamente in caso sia necessario.
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