Biella
Biella non si ferma: dopo gli Alpini, è già tempo di Giro d’Italia. Tra entusiasmo, salamelle e qualche rimpianto
La città vive un maggio da record con tre grandi eventi a raffica. Tra successi organizzativi e vetrine vuote, Biella si scopre instancabile, ironica e sempre un po’ sotto la pioggia.

BIELLA – Biella non conosce tregua. Neanche il tempo di salutare gli ultimi cori degli Alpini, di raccogliere le piume cadute tra le strade e di spegnere le vetrine illuminate di tricolore, che già è tempo di cambiare scenografia: arriva il Giro d’Italia. E non è tutto: tra ciclisti, transenne e cronotabelle, c’è anche la Fiera ad animare il centro, in un maggio che trasforma la città in un palcoscenico a ciclo continuo.
Sembra quasi che Biella abbia abbracciato la filosofia del “festival permanente”. Si pianifica tutto all’ultimo minuto, con operai in corsa, rattoppi dell’ultim’ora e panchine riverniciate solo dove batte il sole. Ma, miracolosamente, tutto si incastra. Quasi.
Un successo (quasi) per tutti
L’Adunata Nazionale degli Alpini ha portato in città entusiasmo, canti e soprattutto tanta umanità. Un evento di interesse nazionale, organizzato con orgoglio e capacità. Sul piano logistico e dell’accoglienza, Biella ha retto l’urto come meglio non si poteva. Alberghi pieni da mesi, strade vive, emozione palpabile.
Eppure, non tutte le attese sono state soddisfatte. Alcuni commercianti lamentano vendite inferiori al previsto. Un esempio emblematico è quello dei 650 hamburger di salamella rimasti invenduti e ora in cerca di una nuova destinazione. A 1,20 euro l’uno, congelati e pronti all’uso, sono stati offerti ad associazioni e pro loco, a testimonianza che non tutto è andato secondo le previsioni.
Tra il dire e il vendere
Il paradosso è evidente: migliaia di persone in città, ma incassi disomogenei. Via Italia si è trasformata in una passerella affollata, lasciando in ombra vie e botteghe laterali. Inoltre, la presenza di oltre cento stand gastronomici da tutta Italia ha inevitabilmente penalizzato bar e ristoranti locali. Gli Alpini c’erano, eccome, ma non tutti sono passati dai commercianti biellesi.
E poi c’è il nodo dei numeri. Quanti erano davvero gli Alpini a Biella? Le stime ufficiali restano nel vago. Difficile, in ogni caso, avvicinarsi ai 400mila partecipanti registrati lo scorso anno a Vicenza, definita l’“Adunata del secolo”. Biella ha fatto del suo meglio, ma il paragone è improponibile per dimensioni, accessibilità e tradizione.
Dal verde militare al rosa ciclistico
Finita l’Adunata, il palcoscenico si tinge di rosa. Il Giro d’Italia fa tappa in città, portando con sé adrenalina, telecamere, biciclette e quel senso di magia sportiva che solo la Corsa Rosa sa regalare. E in parallelo, la Fiera cittadina aggiunge sapori, colori, profumi e l’immancabile frenesia dei gonfiabili e delle friggitorie ambulanti.
Una sovrapposizione che potrebbe sembrare azzardata, ma che racconta un territorio in fermento, vivo, che vuole esserci. Biella si scopre multitasking, capace di ospitare tre grandi eventi in una manciata di giorni, con tutte le difficoltà del caso ma anche con una sorprendente capacità di adattamento.
L’eleganza della resilienza
Biella, come spesso accade, trova il modo di essere protagonista anche nelle contraddizioni. Si lamenta, sì, ma con stile. E mentre la pioggia fa capolino, i commercianti si rimboccano le maniche, il Comune riprogramma e la città si prepara al prossimo evento. Che sarà domani, o forse è già cominciato.
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