Bologna
Il Sindaco Matteo Lepore risponde al New York Times “attaccando” il Governo
Matteo Lepore critica il governo su affitti brevi e liberalizzazione del commercio. Chiede maggiori poteri per i sindaci e attacca l’autonomia differenziata, definendola la “Brexit italiana”.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è intervenuto in diretta alla trasmissione Omnibus su La7 per discutere delle critiche rivolte alla città dal New York Times riguardo il tema dell’overtourism. Lepore ha difeso Bologna, ma ha anche attaccato duramente il governo, sottolineando la necessità di politiche nazionali più incisive per gestire il turismo e gli affitti brevi.
Affitti brevi e assenza di normative nazionali
Uno dei temi centrali toccati da Lepore riguarda gli affitti brevi, un fenomeno che, secondo il sindaco, ha aggravato il problema dell’overtourism. “Chiediamo da anni una normativa nazionale sugli affitti brevi, ma nulla è stato fatto. Chi gestisce questi affitti a livello nazionale è ormai parte di una lobby influente, e il governo si rifiuta di affrontare la questione”, ha affermato.
Lepore ha anche citato un recente articolo del Wall Street Journal, sottolineando come la rendita degli italiani sia fortemente legata alla proprietà immobiliare, aggiungendo che il governo dovrebbe prendersi la responsabilità di legiferare in questo settore.
La liberalizzazione del commercio e la perdita di potere per i Sindaci
Oltre agli affitti brevi, il sindaco di Bologna ha puntato il dito contro la liberalizzazione del commercio. “Da oltre vent’anni i sindaci non possono più pianificare il commercio nelle proprie città”, ha dichiarato Lepore, richiedendo un ritorno a maggiori poteri per i comuni nella gestione delle attività commerciali, specialmente nei centri storici. “Occorre puntare su autenticità e qualità, promuovendo imprese sane e combattendo le infiltrazioni mafiose nel settore commerciale”, ha sottolineato.
Critiche all’autonomia differenziata e alla tassa di soggiorno
Un altro punto critico affrontato da Matteo Lepore riguarda l’autonomia differenziata, definita dal sindaco come “la nostra vera Brexit“. Lepore ha criticato l’approccio del governo Meloni, soprattutto per non aver consultato i sindaci riguardo il nuovo provvedimento sulla tassa di soggiorno. Il sindaco ha chiesto un maggiore dialogo tra governo e amministrazioni locali, ribadendo che le città sono il luogo dove si verificano le grandi trasformazioni sociali, economiche ed ecologiche.
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