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Genova

Bonus per l’abbattimento dei cinghiali: una mossa controversa

La decisione della Regione Liguria di introdurre un bonus per l’abbattimento dei cinghiali suscita un acceso dibattito tra istituzioni, associazioni animaliste e cittadini

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Mandria di cinghiali
Mandria di cinghiali ( © Depositphotos)

La decisione della Regione Liguria di introdurre un bonus per l’abbattimento dei cinghiali ha scatenato un acceso dibattito all’interno della comunità ligustica e ha attirato l’attenzione a livello nazionale. L’annuncio, anticipato dall’agenzia Dire, ha suscitato reazioni contrastanti, evidenziando le tensioni esistenti tra gli interessi venatori, la tutela dell’ambiente e il benessere degli animali.

Associazioni animaliste: una politica contestata

Le associazioni animaliste, rappresentate da Gaia Animali e Ambiente, Lav e Animalisti Genovesi, hanno sollevato forti critiche nei confronti della nuova politica regionale. Secondo loro, l’adozione di misure incentrare sull’abbattimento dei cinghiali rappresenta un approccio fallimentare e controproducente nella lotta alla diffusione della peste suina africana. Invece di ridurre il rischio di contagio, l’uso di cacciatori e la dispersione dei cinghiali potrebbero portare a una maggiore diffusione del virus, mettendo a rischio la salute pubblica e l’equilibrio ecologico.

Richiesta di alternative e di dialogo

Le associazioni animaliste denunciano inoltre la mancanza di un dialogo costruttivo con le istituzioni regionali. Hanno sottolineato l’importanza di considerare soluzioni alternative e più umane, come la sterilizzazione farmacologica attraverso farmaci immunocontraccettivi, proposta dalla comunità scientifica. Tali approcci, se adeguatamente supportati, potrebbero offrire una soluzione sostenibile e rispettosa degli animali per gestire la popolazione di cinghiali senza ricorrere all’abbattimento massiccio.

Proteste e voce della dissentimento

Il movimento Centopercentoanimalisti ha annunciato un presidio in piazza De Ferrari per sabato 20 aprile. L’iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a esprimere un forte dissenso nei confronti della politica regionale sull’abbattimento dei cinghiali. Considerano questa decisione come parte di una deriva culturale che minaccia la diversità biologica e il benessere degli animali.

Difesa politica e ricerca di un equilibrio

La difesa della decisione regionale è giunta da parte del deputato ligure Francesco Bruzzone della Lega. Ha sottolineato che la Regione sta agendo con determinazione per arginare la diffusione della peste suina africana, collaborando strettamente con le autorità nazionali. Bruzzone ha riconosciuto le divergenze di opinione, ma ha ribadito l’importanza di trovare un equilibrio tra la protezione dell’ambiente, la sicurezza sanitaria e le esigenze economiche delle comunità locali.

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