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Politica

Manovra 2024: delusione nelle politiche familiari

La Manovra Finanziaria 2024 del governo non soddisfa le aspettative in materia di politiche familiari. Le misure adottate sono considerate insufficienti e mancanti di una visione strutturale.

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Momento critico per le politiche familiari e demografiche del Paese (Depositphotos)
Momento critico per le politiche familiari e demografiche del Paese (Depositphotos)

Il Governo ha recentemente presentato la sua manovra finanziaria per il 2024, sollevando preoccupazioni circa le misure a sostegno della famiglia. Nonostante le aspettative di un ambizioso “Piano Marshall della Natalità”, le associazioni famigliari si trovano a dover contenere la loro delusione.

Le ragioni addotte per il mancato rafforzamento delle politiche familiari sono varie. Nel 2023, si affermava che mancasse il tempo e che i fondi fossero stati allocati al Bonus Sociale per le utenze domestiche. Quest’anno, invece, si parla di vincoli di bilancio, opposizioni politiche e pressioni europee come ostacoli a una riforma sostanziale.

Mancanza di coraggio?

Gli addetti ai lavori nel settore lamentano la mancanza di coraggio nel prendere decisioni incisive. Le poche misure previste sembrano più rivolte a mantenere gli incentivi esistenti piuttosto che ad introdurre cambiamenti radicali. Per esempio, il potenziamento del Buono asilo nido e l’ampliamento dei congedi parentali non sono visti come soluzioni di lungo termine.

Un punto particolarmente controverso è la revisione dei criteri per l’Isee, utilizzato per determinare l’accesso a diversi benefici di welfare. L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo sembra favorire le famiglie più abbienti, mentre le questioni relative all’inclusione del valore della casa di proprietà nel calcolo rimangono irrisolte.

Inoltre, alcune promesse fatte in precedenza, come l’aumento dell’Assegno Unico, sembrano essere state messe da parte. Anche la mancanza di un focus sul tema della natalità nelle bozze di legge è indicativa dell’atteggiamento del Governo su questi temi.

Governo “ambivalente”

Mentre l’Italia continua a confrontarsi con un declino demografico – il tasso di natalità è sceso a 1,22 figli per donna nel 2023 – il Governo sembra mantenere una posizione ambivalente. Malgrado annunci e convegni sull’importanza sociale ed economica della natalità, le misure concrete lasciano a desiderare.

In sintesi, la manovra finanziaria del 2024 solleva dubbi sull’efficacia e sulle priorità del Governo in materia di politiche per la famiglia, in un momento in cui il Paese affronta sfide demografiche sempre più pressanti.

Come cambiano gli aiuti alle famiglie

La nuova manovra finanziaria per il 2024, che dovrà essere approvata entro il 16 dicembre 2023, prevede una serie di misure significative rivolte alle famiglie. Con l’obiettivo di sostenere in particolar modo le madri lavoratrici e incentivare la natalità, la legge propone diverse novità come il “bonus mamme”, il “bonus asilo nido”, e la maggiorazione dell’assegno unico per le famiglie con più di un figlio. In questo articolo, esaminiamo in dettaglio i cambiamenti previsti.

Bonus mamme 2024

A partire da gennaio 2024, le donne che lavorano e hanno due o più figli saranno esonerate dal versamento dei contributi previdenziali, sia l’IVS per i dipendenti del settore privato, sia il Fap per i dipendenti pubblici. Questo esonero equivale a circa il 9,19% del salario e sarà coperto dallo Stato, incrementando così lo stipendio netto mensile delle lavoratrici. L’esonero resterà in vigore fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo per madri con due figli, e fino a 18 anni per quelle con tre o più figli.

Maxi deduzione per le mamme lavoratrici

La manovra introduce anche una deduzione fiscale per i datori di lavoro che assumono donne con almeno due figli minori, giovani sotto i 30 anni, persone con disabilità ed ex percettori del reddito di cittadinanza. Questa deduzione sarà del 120% e salirà al 130% in casi particolari, incentivando così l’occupazione di questi gruppi.

Maggiorazione dell’assegno unico

Per stimolare la natalità, l’assegno unico e universale verrà maggiorato dal secondo figlio in poi. Questa maggiorazione è già in vigore per famiglie con tre o più figli fino ai tre anni del bambino e con un ISEE inferiore a 43.240 euro.

Bonus asilo nido

Il Fondo asili nido verrà potenziato, con l’obiettivo di rendere gratuito l’asilo nido a partire dal secondo figlio per le famiglie con un ISEE inferiore a 40.000 euro e un altro figlio sotto i 6 anni di età. Il bonus sarà di 3.600 euro l’anno, sufficiente per coprire l’intera spesa annua per l’asilo.

Congedo parentale e fringe benefit

Il nuovo schema prevede anche un ampliamento delle indennità per il congedo parentale, così come un aumento della soglia per i fringe benefit per i dipendenti con figli a carico. Questi ultimi vedranno un innalzamento della soglia di esenzione fiscale da 1.000 euro a 2.000 euro nel 2024.

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