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Vannacci: «Non mi piegherò al pensiero unico»

Il generale Roberto Vannacci ribadisce la sua opposizione al pensiero unico, criticando l’ostentazione dei gay pride e difendendo l’uso del termine “camerata”.

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Il generale Roberto Vannacci
Il generale Roberto Vannacci (© Agenzia Fotogramma)

Roberto Vannacci ha ribadito con fermezza la sua posizione contro il pensiero unico in un’intervista a Hoara Borselli per Il Giornale. Vannacci, ora deputato, ha dichiarato: “Anche da deputato continuerò a fregarmene del pensiero unico”. In un’ulteriore intervista al format tv Antigone, trasmesso da Radio Radicale e dall’emittente locale 12TV Parma, ha sottolineato di non aver mai indietreggiato su quanto affermato in passato: “Non mi presto alle distorsioni pretestuose di chi vuole riscrivere la storia, rifiutando termini come ‘camerata’ che descrivono legami profondi tra persone che condividono la vita militare”. Secondo Vannacci, il termine non può essere negato solo perché utilizzato da altri, confermando così la sua intenzione di continuare ad usarlo, senza cedere ai “poliziotti del politicamente corretto”.

Posizione sui Gay Pride e il Pride Month

Un altro argomento di rilievo trattato da Vannacci riguarda i gay pride, eventi che si svolgono in tutta Italia durante il Pride Month. Il generale ha voluto precisare che la sua critica non è rivolta alla libertà di sfilare, ma all’ostentazione esibizionista che, secondo lui, spesso prevarica il buonsenso della maggioranza. “Se loro vogliono continuare a confrontarsi con me in questi termini, a fischiare, a mettere gli striscioni e a fare queste carnevalate, io risponderò per le rime, non mi sono mai sottratto a tutto ciò”, ha affermato.

La libertà di sfilare e la questione dei diritti

Vannacci ha ribadito che la libertà di sfilare non è mai stata in discussione. Tuttavia, si è chiesto perché gli esponenti del mondo arcobaleno sentano il bisogno di mettersi in mostra. Secondo il neo europarlamentare in quota Lega, i diritti sono universali e non dovrebbero essere differenziati per categorie: “I diritti non sono differenziati, i diritti sono per tutti. Non esistono i diritti per i gay, i diritti per gli eterosessuali, i diritti per i biondi, per i mori, per quelli con gli occhi azzurri: esistono i diritti per le persone”.

Vannacci ha evidenziato come la nostra società sia regolata da costumi e usi, che fungono da leggi non scritte: “Se ti invitano alla prima della Scala e ti presenti in pantaloncini e canottiera, ti cacciano fuori. È su questo che si muove la dialettica dal mio punto di vista”.

Confronto e percezione della realtà

Infine, Vannacci ha concluso affermando che se gli esponenti del mondo arcobaleno continueranno a sostenere che solo loro hanno ragione e che tutti gli altri devono adattarsi alla loro percezione della realtà, non troveranno in lui un alleato: “Se loro invece vogliono continuare a dire che sono loro dalla parte della ragione e tutti gli altri si devono adattare alla loro percezione della realtà, lo continuino a fare, in me non troveranno certamente una persona che condivide queste idee”.

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