Calcio
Gianluca Rocchi tra critiche e sostegno
In un clima di tensione e critiche, la Commissione Arbitrale Nazionale si prepara a un confronto decisivo per il suo futuro, mentre il designatore Gianluca Rocchi si trova al centro di un dibattito sul suo ruolo e sulla sua leadership
In un momento critico sia dal punto di vista tecnico che politico, la Commissione Arbitrale Nazionale (CAN) si trova al centro di un dibattito acceso sulla sua effettiva solidità e sul sostegno che riceve dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Il fulcro dell’attenzione è rappresentato dalla riunione straordinaria convocata d’urgenza all’Hotel Parco dei Principi di Roma.
Il confronto dopo gli errori
A differenza degli incontri usuali caratterizzati da sessioni di allenamento e riunioni tecniche a Coverciano, questa riunione assume una dimensione diversa. È un confronto diretto, motivato dagli errori verificatisi sul campo nell’ultima giornata di campionato. La gravità delle situazioni avvenute nelle partite di Di Bello (Lazio-Milan) e Marchetti (Torino-Fiorentina) ha accelerato la convocazione, a poche ore dalla direzione di Ayroldi in Inter-Genoa.
Dimissioni e tonfi
Il clima intorno all’AIA è denso, alimentato dalle critiche provenienti da ogni angolo e segnato dalle dimissioni di Eugenio Abbattista, ex VAR PRO, che tramite una lettera aperta ha accusato l’associazione di essere “struprata da mestieranti della poltrona e del voto.” Le sue dimissioni gettano ulteriore ombra su un’associazione già attraversata da tensioni interne.
Richieste e incertezze: il futuro della CAN
Durante l’incontro di domani, gli arbitri cercheranno il sostegno della FIGC in un momento così delicato. In particolare, Gianluca Rocchi, il designatore, affronterà i membri della sua squadra, cercando di comprendere se il gruppo intende mantenere una coesione intorno a lui. Questa sfida, nella quale i risultati possono definire il futuro della CAN, si prospetta come un momento cruciale.
Le tensioni interne alla CAN
All’interno della CAN, vari fattori contribuiscono al malcontento:
- Scontenti e incomprensioni – Come in ogni organizzazione, c’è una percentuale significativa di insoddisfatti che si sentono poco valorizzati e sottoutilizzati, rappresentando circa il 30/40% dell’organico.
- Presunte preferenze e sospetti – Si levano voci che accusano il designatore di avere un occhio di riguardo verso alcuni arbitri ‘big’, trascurando gli errori di questi ultimi, mentre punisce severamente altri fischietti, analizzando i loro errori nelle riunioni tecniche e in TV.
- Fazioni e elezioni imminenti – In vista delle prossime elezioni alla presidenza, emerge una divisione tra coloro che appoggiano Rocchi e chi sostiene Trentalange. La seconda fazione sembra coincidere con il partito degli scontenti, coloro che si sentono penalizzati dalle scelte di Rocchi.
- Nervosismo e ‘traditori’ – La paura dei ‘traditori’ che hanno parlato alle Iene alimenta il nervosismo interno, con accuse di gettare fango sull’associazione.
Rocchi tra politica e tecnica: un compito complesso
In questo contesto infuocato, il lavoro di Gianluca Rocchi come designatore diventa incredibilmente complicato. La sua stanchezza è palpabile, spingendolo a considerare seriamente la strada verso la presidenza. Tuttavia, l’ipotesi di un doppio ruolo, tecnico e politico, è ritenuta difficile e potenzialmente dannosa per il corretto svolgimento delle sue mansioni.
Azioni concrete e decisioni
In un tentativo di arginare la crisi, Rocchi ha richiamato all’attenzione e rimproverato pubblicamente gli arbitri per gli errori commessi, decidendo di restringere ulteriormente il campo delle sue scelte, designando solo arbitri da cui ritiene di poter ottenere assolute garanzie tecniche.
La riunione di domani si preannuncia come una prova cruciale per la CAN, una sfida che potrebbe definire il corso degli eventi nelle undici giornate rimanenti del campionato. La solidità del gruppo e il sostegno della FIGC potrebbero rappresentare il punto di svolta per una situazione attualmente incerta e tumultuosa.
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