Seguici su

Sport

Italia ferma, 8 su 10 non fanno sport. Ecco quanto costa la sedentarietà

Oltre 8 italiani su 10 non fanno attività fisica sufficiente. Secondo l’Osservatorio Valore Sport 2025, meno sedentarietà significherebbe 225 miliardi in più per l’Italia entro il 2050

Avatar

Pubblicato

il

Gruppo di ragazzi sportivi
Gruppo di ragazzi sportivi (© Depositphotos)

Secondo l’Osservatorio Valore Sport 2025 di The European House Ambrosetti, oltre 8 italiani su 10 non praticano un livello adeguato di attività fisica — cioè almeno 150 minuti a settimana. Un dato che colloca il nostro Paese al quarto posto tra i più sedentari dell’area OCSE, con un divario di 20 punti rispetto alla media europea.

In occasione del “Vero Volley Day” all’Opiquad Arena di Monza, la presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, ha rilanciato l’appello a una nuova cultura dello sport, più accessibile, inclusiva e diffusa.

Un paese più attivo vale 225 miliardi in più

Le cifre sono impressionanti: 77,4 miliardi di euro potrebbero essere risparmiati nella spesa sanitaria entro il 2050 se gli italiani diventassero meno sedentari. Ma c’è di più: reinvestendo queste risorse in prevenzione e promozione sportiva, il PIL nazionale crescerebbe di 225 miliardi nello stesso arco temporale.

Lo studio, elaborato da Ambrosetti in collaborazione con CONI, CIP, ICS e Sport e Salute, evidenzia quanto lo sport non sia solo salute, ma anche motore economico e sociale.

Bambini e adolescenti, Italia fanalino di coda

La situazione appare ancora più critica tra i più giovani: il 91,7% dei ragazzi tra 11 e 15 anni è fisicamente inattivo, rispetto a una media OCSE dell’80%. Il dato peggiora tra le ragazze, dove la sedentarietà tocca livelli record.

I bambini dovrebbero fare almeno un’ora di attività fisica al giorno – sottolinea Gianpaolo Martire, direttore marketing di Vero Volley – ma in Italia l’offerta di impianti sportivi è ancora insufficiente: mancano circa il 30% delle strutture rispetto alla media europea”.

L’impegno del Consorzio Vero Volley

Il Consorzio Vero Volley, prima società sportiva italiana ad ottenere un rating ESG, basa la propria missione sul principio “Driven by Values”. Con oltre 1.300 tesserati tra giovanili e prime squadre (Numia Vero Volley Milano e Vero Volley Monza), il gruppo promuove una visione dello sport come strumento educativo e di prevenzione sociale.

Marzari ricorda il lavoro accanto alla Comunità di San Patrignano, sottolineando come lo sport possa essere un farmaco contro la dipendenza, un modo per insegnare ai giovani la disciplina, la crescita personale e il rispetto.

Roadmap 2050: l’Italia in movimento

L’obiettivo delineato nella roadmap “2050 – Italia In Movimento” è ambizioso: far rientrare il nostro Paese nella top-5 OCSE per attività fisica entro 25 anni.
Per farlo servirà:

  • Aumentare del 200% i bambini attivi secondo i criteri OMS;
  • Incrementare del 30% gli impianti sportivi, fino a 170 per 100.000 abitanti;
  • Dotare ogni scuola di una palestra;
  • Riqualificare il 5% delle strutture sportive ogni anno;
  • Mantenere l’Italia nella top-5 mondiale dei medaglieri sportivi.

I campioni devono essere esempi positivi, non modelli di pressione – conclude Marzari –. Lo sport insegna che migliorarsi ogni giorno è la vittoria più importante”.

Una sfida culturale prima che fisica

Ridurre la sedentarietà non significa solo guadagnare salute e risparmio, ma investire nel capitale umano e nel futuro del Paese. Lo sport, inclusivo e accessibile, può diventare il vero motore di rinascita sociale, educativa ed economica dell’Italia.

Continua a leggere le notizie di DiariodelWeb.it e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *