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La Croazia ribalta il Brasile e va in semifinale ai rigori

Nessun gol fino al 90′, botta e risposta nei supplementari con le reti di Neymar e Petkovic: 1-1. Dal dischetto decidono gli errori di Rodrygo (para Livakovic) e Marquinhos (palo)

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Neymar e Modric (© ANSA)
Neymar e Modric (© ANSA)

La Croazia spegne l’entusiasmo del Brasile, batte i verdeoro ai rigori (5-3) e si qualifica per la semifinale dove incontrerà la vincente di Argentina-Olanda. Primo tempo equilibrato senza grandi emozioni, nella ripresa il Brasile cresce ma Livakovic è decisivo e chiude più volte su Neymar e su Paquetà. Ai supplementari magia di Neymar che eguaglia Pelé come miglior marcatore all-time del Brasile (77) nel recupero del primo tempo, poi Petkovic fa 1-1 ad un soffio dal triplice fischio e porta la sfida ai rigori, dove è decisivo l’errore di Marquinhos.

Il mondo crolla addosso al Brasile dopo l’eliminazione dal Mondiale di Qatar. Il ct Tite si è dimesso dall’incarico. Neymar guarda afflitto i giornalisti: “Mi sembra che sia tutto un incubo, non posso credere a ciò che è accaduto: questa è una sconfitta che peserà, e’ una cosa troppo triste e ci farà male per molto tempo”. Così, in zona mista, un Neymar affranto dopo la sconfitta ai rigori con la Croazia. Sul campo, dopo i rigori, O Ney ha pianto a dirotto, e a nulla sono valsi i tentativi di Dani Alves e del rivale Perisic di consolarlo.

Ora, a mente fredda, dice che “inseguivamo un sogno ma purtroppo non siamo riusciti a realizzarlo – dice Neymar -: nel calcio, e non solo, succede. Ma voglio ringraziare il popolo brasiliano per l’affetto e l’appoggio che ci ha dato. Ora non voglio dire se ci sia un colpevole, sono troppo giù di morale per pensarci”. Giocherà ancora in nazionale? Per O Ney ci sarà un altro Mondiale? “Voglio prendermi del tempo per riflettere, per pensare alla Seleçao e a cosa voglio per me. Non chiudo le porte, ma nemmeno posso dire che al 100% tornerò. Non garantisco nulla”.

Quanto al ct Tite, conferma le sue dimissioni: “Una sconfitta dolorosa ma sono in pace con me stesso, è la fine di questo ciclo. Una decisione che avevo preso già da un anno e mezzo, non sono uno che si rimangia le parole. Non l’avevo detto per poi far sì che la gente mi chiedesse di restare se avessimo vinto il Mondiale”. Tite si rifiuta di parlare della disorganizzazione difensiva della sua squadra, incapace di gestire il gol di vantaggio nel secondo tempo supplementare.

“Eravamo in un’azione offensiva. Dopo aver perso palla, il Brasile ha comunque recuperato e chiuso la parte centrale del campo, ma la palla è tornata indietro, è stata deviata ed è entrata, con una sola conclusione”, ha aggiunto. “Condividiamo la gioia, condividiamo la tristezza. Nessuno voleva condividere quella gioia piu’ di noi. Siamo dispiaciuti, con le nostre famiglie, con noi stessi. C’è una bellissima generazione in arrivo. Ora bisogna rafforzarsi nelle avversità, nella crescita. Siamo tutti responsabili”, ha concluso. Sul bilancio della sua esperienza da tecnico della Seleçao: “Ora sono troppo emozionato per farlo – risponde -, non sono proprio in condizione, non riesco a farlo subito dopo un’eliminazione”.

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