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Annunci personalizzati, il tuo cellulare ti spia. Mito o realtà?
Nonostante la percezione comune, i cellulari non ci spiano. Il fenomeno degli annunci personalizzati è dovuto al tracciamento delle abitudini online e alla condivisione di dati tra dispositivi
Negli ultimi anni, molti utenti hanno avuto la sensazione che i loro cellulari li spiano. Dopo una conversazione su un tema specifico, spesso vediamo apparire annunci pubblicitari sui social media che sembrano “ascoltare” le nostre parole. Ma è davvero così? Secondo Kaspersky, rinomata azienda di sicurezza informatica, la risposta è no. Piuttosto, si tratta di una sofisticata raccolta di dati che tiene traccia delle nostre abitudini online.
Il mito del cellulare che ascolta le nostre conversazioni
L’idea che gli smartphone ascoltino ogni parola per personalizzare gli annunci pubblicitari è molto diffusa, ma Kaspersky ha smentito questa ipotesi. Secondo l’azienda, ciò che realmente accade è legato a due fattori principali: il tracciamento delle abitudini online e lo scambio di informazioni tra dispositivi vicini.
Come funziona il tracciamento delle abitudini online?
Ogni volta che navighiamo su Internet, i siti web, i prodotti cercati, le recensioni lasciate, e persino la nostra posizione registrata tramite il GPS vengono tracciati. Le aziende utilizzano questi dati per capire i nostri interessi e proporre contenuti personalizzati. Ad esempio, se cerchi percorsi per escursioni, potresti vedere annunci pubblicitari per viaggi in località famose per l’escursionismo, anche se non hai cercato direttamente quella destinazione.
Cosa si nasconde dietro il mito del cellulare spia?
Un altro fattore che alimenta il mito del cellulare che ci spia è la funzione nota come “proximity data sharing”. Questo sistema consente lo scambio di dati tra dispositivi vicini, migliorando la personalizzazione degli annunci. Tuttavia, è importante capire che questi dati non sono collegati a una persona specifica, ma piuttosto a un dispositivo o IP, rendendo tecnicamente impossibile l’identificazione personale.
Come proteggere la propria privacy?
Per proteggere la propria privacy e ridurre il tracciamento, Kaspersky offre alcuni consigli pratici:
- Controllare le autorizzazioni delle app: limitare l’accesso ai dati sensibili, come la cronologia di navigazione o le abitudini di consumo.
- Utilizzare la modalità in incognito: nasconde la cronologia di navigazione, impedendo il salvataggio di cookie e informazioni personali.
- Bloccare i web tracker: estensioni come AdBlock Plus e le soluzioni di sicurezza Kaspersky bloccano il tracciamento delle attività online.
- Usare una VPN: protezione essenziale, specialmente per chi utilizza reti Wi-Fi pubbliche o poco sicure.
Il ruolo dei dati e della personalizzazione
Secondo Cesare D’Angelo, General Manager Italy & Mediterranean di Kaspersky, ogni giorno scambiamo enormi quantità di dati senza rendercene conto. Tuttavia, l’attenzione si concentra solo quando notiamo annunci particolarmente rilevanti, come un viaggio o un prodotto specifico. In questi casi, sembra che il nostro smartphone abbia ascoltato le conversazioni, ma in realtà è solo una sofisticata analisi delle nostre attività digitali.
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