Economia & Lavoro
Mutui in ribasso, possibili risparmi in vista tra giugno e luglio?
Mentre si attende con interesse la riunione della BCE, i mutuatari potrebbero guardare con ottimismo alle prospettive di un calo delle rate dei mutui tra giugno e luglio, con la possibilità di risparmi significativi nel medio termine
L’attenzione degli osservatori finanziari è ora puntata sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea (BCE), mentre si specula su un possibile calo delle rate dei mutui tra giugno e luglio. Secondo gli analisti di Facile.it, i Futures sugli Euribor suggeriscono un’inversione di tendenza che potrebbe portare ad un significativo abbassamento dei costi dei mutui.
Segnali di ottimismo dai mercati e prospettive per i mutuatari
Gli Euribor, indicatori fondamentali per i mutui a tasso variabile, hanno recentemente mostrato una tendenza al ribasso, anticipando, secondo gli esperti, possibili decisioni future della BCE. “La diminuzione degli Euribor potrebbe portare a un risparmio medio di circa 22 euro al mese per i mutuatari”, affermano gli analisti di Facile.it.
Considerando un mutuo medio sottoscritto a inizio 2022, con un importo di 126.000 euro da restituire in 25 anni, la prospettiva di un Euribor al 3,05% entro fine anno e al 2,63% entro giugno 2025, potrebbe tradursi in un risparmio significativo per i mutuatari. Secondo le stime, la rata mensile potrebbe diminuire di 65 euro entro dicembre 2024, per poi scendere di quasi 100 euro a giugno 2025.
Gli analisti sottolineano che, nonostante la discesa degli indici sia prevista essere graduale, coloro che detengono un mutuo a tasso variabile potrebbero beneficiare dalla surroga per ridurre le rate mensili senza dover attendere ulteriori ribassi.
Tendenze nel settore dei mutui; tassi fissi vs tassi variabili e surroga
Un’analisi condotta da Facile.it ha rivelato un’interessante tendenza nel settore dei mutui. Le richieste di finanziamento per l’acquisto della prima casa, tra gennaio e marzo 2024, sono rimaste stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una media di 136.809 euro da restituire in poco più di 26 anni.
Mentre i tassi fissi hanno mostrato una costante discesa, con offerte particolarmente vantaggiose, i tassi variabili sono risultati nettamente più costosi. Questo divario ha spinto la quasi totalità degli investitori, il 99%, a optare per i tassi fissi.
La surroga ha rappresentato più di un quarto della domanda totale di mutui nel primo trimestre del 2024, evidenziando un aumento significativo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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