Europa
Intervista di Trump su X: Musk nel mirino della censura UE
Elon Musk e Donald Trump discutono su X (ex Twitter) davanti a 73 milioni di utenti. La conversazione, criticata dall’UE, affronta immigrazione, inflazione e politica internazionale.
Elon Musk ha ospitato una conversazione pubblica con Donald Trump su X, il social network precedentemente noto come Twitter, generando un’enorme attenzione con 73 milioni di utenti connessi. Questo evento non è stato solo una dimostrazione di potere mediatico, ma anche un’opportunità per Trump di presentare le sue idee in un contesto libero dall’ostilità dei media tradizionali.
Un dialogo informale con grandi numeri
Sebbene non si possa parlare di una vera e propria intervista, la conversazione tra Musk e Trump ha toccato temi cruciali per la campagna elettorale dell’ex presidente. Sin dall’inizio, Musk ha dichiarato il suo sostegno alla rielezione di Trump, rendendo chiaro che l’obiettivo principale era offrire al candidato repubblicano una piattaforma per esprimere le sue opinioni. L’evento ha sottolineato la crescente fiducia degli utenti in X come social network che promuove la libertà di espressione, mentre la fiducia nei media tradizionali continua a diminuire.
— Elon Musk (@elonmusk) August 13, 2024
Immigrazione, Biden e crisi internazionali
Trump ha discusso a lungo delle sue posizioni sull’immigrazione, sostenendo che gli ingressi illegali rappresentano una grave minaccia per gli Stati Uniti, con il supporto di Musk. Entrambi hanno concordato sul fatto che l’immigrazione non proviene solo dall’America Latina, ma da tutto il mondo, e che gli Stati Uniti rischiano di essere sopraffatti da un numero crescente di arrivi.
Il discorso di Trump si è poi spostato su Joe Biden, descritto come un leader debole e incapace di gestire crisi internazionali, il che, secondo Trump, ha contribuito agli attacchi di Hamas contro Israele e all’invasione russa dell’Ucraina. Trump ha anche accennato alle sue relazioni personali con leader mondiali come Putin e Xi Jinping, sottolineando la sua capacità di mantenere la pace attraverso il rispetto reciproco, un tema centrale nella sua campagna.
Inflazione e politiche energetiche
L’inflazione è stata un altro argomento di discussione, con Musk che ha suggerito che l’aumento dei prezzi sia legato alla spesa pubblica eccessiva. Trump ha condiviso questa visione, aggiungendo che il rialzo dei costi energetici, dovuto alla transizione verso energie rinnovabili, sta aggravando la situazione. La sua soluzione? Tornare al fossile con il mantra “trivellare, trivellare, trivellare”. Un punto di contatto tra i due è stato l’energia nucleare, considerata da entrambi come una risorsa sottovalutata e fondamentale per il futuro.
L’attacco del Commissario Breton
With great audience comes greater responsibility #DSA
As there is a risk of amplification of potentially harmful content in 🇪🇺 in connection with events with major audience around the world, I sent this letter to @elonmusk
📧⤵️ pic.twitter.com/P1IgxdPLzn
— Thierry Breton (@ThierryBreton) August 12, 2024
La conversazione non è stata priva di difficoltà: un attacco hacker ha ritardato l’inizio della diretta di 40 minuti. Ma la sfida più grande è arrivata dall’Unione Europea, con il Commissario al mercato interno Thierry Breton che ha scritto una lettera pubblica a Musk, esprimendo preoccupazioni riguardo ai contenuti della conversazione e ai rischi di incitamento all’odio e alla disinformazione. La UE ha sottolineato che, se Musk non adotterà misure per controllare i contenuti su X, l’Unione stessa potrebbe intervenire.
Tuttavia, la Commissione europea ha prontamente preso le distanze dall’iniziativa di Breton, chiarendo che la lettera non è stata coordinata né concordata con la presidente Ursula von der Leyen o con il collegio dei commissari.
L’UE prende le distanze dal commissario
La portavoce dell’esecutivo UE, Arianna Podestà, ha precisato che la Commissione non ha alcuna intenzione di interferire con le elezioni negli Stati Uniti, rispondendo così alle critiche che sono emerse, specialmente da parte della campagna di Donald Trump. Podestà ha sottolineato che le preoccupazioni espresse da Breton riguardano esclusivamente il rispetto del Digital Services Act (DSA) europeo, il quale impone alle grandi piattaforme online l’obbligo di rimuovere contenuti illegali e combattere la diffusione di fake news, ma solo per le informazioni accessibili nell’Unione Europea.
Questo chiarimento indica che l’UE intende mantenere una posizione di neutralità rispetto agli affari interni degli Stati Uniti, focalizzandosi invece sul rispetto delle proprie normative digitali. La vicenda mette in evidenza le tensioni esistenti tra la libertà di espressione promossa da alcune piattaforme social e le normative europee volte a garantire la sicurezza e l’integrità delle informazioni online.
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