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La strategia UE verso un centralismo di stampo sovietico

Riforma UE approvata in Commissione, con richiesta di finanziamenti extra e poteri centralizzati. Prevale la visione di un’Europa più “sovietica”?

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Bandiera UE
Bandiera UE (Depositphotos)

Recentemente, la Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo ha segnato un passaggio significativo verso una possibile ristrutturazione dei trattati dell’Unione Europea. Con una maggioranza trasversale, si è aperta la strada a un dibattito che potrebbe cambiare il volto dell’Europa, alimentando le discussioni su un’evoluzione centralista delle sue istituzioni. Alla luce di queste mosse, le diverse fazioni politiche si trovano a riflettere sui prossimi passi da compiere.

UE, le proposte di modifica

Il 25 ottobre, la Commissione per gli affari costituzionali ha adottato con una maggioranza composta da popolari, socialisti, sinistre, liberali e verdi, una relazione sui progetti centralisti di modifica dei Trattati. Questo documento include una richiesta specifica: attivare una Convenzione per la riforma dei Trattati dell’UE, sottolineando l’urgenza di tale processo.

Successivamente, l’1 novembre, è emersa la richiesta di un incremento di 100 miliardi di euro per il bilancio comunitario, che si aggiungono ai già considerevoli 1750 miliardi approvati nel 2020. Questo suggerisce un’intenzione di rafforzare la capacità finanziaria dell’UE per affrontare sfide future.

Il dibattito a Berlino e le dichiarazioni di Baerbock

Durante la Conferenza sull’allargamento dell’Unione europea, tenutasi il 2 novembre a Berlino, il ministro degli esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha proposto “riforme coraggiose”. Le sue parole evocano una visione di un’UE riformata, con modifiche sostanziali come l’abbandono della regola dell’unanimità e il vincolo dei finanziamenti al rispetto dello “Stato di diritto”.

Le posizioni politiche e il voto imminente

La maggioranza politica a guida europea da oltre tre decenni è determinata a perseguire questa direzione, che verrà messa al vaglio nella plenaria del 20-23 novembre. Si prospetta un sistema più bicamerale e decisioni a maggioranza qualificata, riducendo quelle all’unanimità. Tuttavia, si delinea una potenziale opposizione di conservatori e identitari, evidenziando una divisione sul futuro istituzionale dell’Europa.

Verso una nuova architettura europea?

Le prospettate riforme dei Trattati dell’UE intendono espandere le competenze dell’Unione in campi vitali come la salute pubblica, la difesa, e le infrastrutture transfrontaliere. Elementi come il “protocollo sul progresso sociale” e la “non discriminazione” sono temi caldi, che trovano oppositori tra i Paesi guidati da cristiani e conservatori.

UE, Alleanza pro-nucleare il 7 novembre a Bratislava

Il 7 novembre, rappresentanti degli stati membri dell’Unione Europea favorevoli all’energia nucleare si congregheranno a Bratislava per il Forum europeo sull’energia nucleare (Enef). Questo importante incontro è stato annunciato dal Ministero della Transizione Ecologica della Francia, nazione alla guida di questa iniziativa. L’Italia parteciperà in qualità di osservatore, un ruolo che ha già assunto in precedenti occasioni.

Il forum servirà come piattaforma per sottolineare il ruolo vitale dell’energia nucleare nel percorso verso la decarbonizzazione e nel rafforzamento della sovranità economica dell’Unione Europea. È atteso che l’evento possa fungere da preludio alla formazione di una nuova alleanza industriale dedicata allo sviluppo e all’impiego dei piccoli reattori modulari.

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