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Italia

Nerviano, da gloria industriale a rinascita farmaceutica

Il Gruppo Chiesi investirà 430 milioni a Nerviano per un nuovo polo farmaceutico sostenibile, creando 300 posti di lavoro e rilanciando un sito storico vicino Milano con tecnologie all’avanguardia.

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Provette di laboratorio
Provette di laboratorio (© Depositphotos)

Se esiste una narrazione che rende giustizia al genio italico, è quella delle sue cicliche rinascite. Stavolta, protagonista è Nerviano, piccolo gioiello d’operosità lombarda, che si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua lunga storia industriale. Artefice di questo riscatto è il Gruppo Chiesi, fiore all’occhiello della farmaceutica nazionale, guidato dall’intraprendente Giuseppe Accogli, deciso a trasformare un sito storico in un polo di avanguardia tecnologica e sostenibilità.

Il peso della storia

La scelta cade su un sito simbolo di eccellenza scientifica, nato nel 1965 per volontà della Farmitalia Carlo Erba, che fece di Nerviano un centro d’avanguardia nella ricerca oncologica. Tuttavia, nel tempo, il luogo ha conosciuto l’amara parabola della decadenza, culminata nella definitiva chiusura nel 2024. Un destino che sembrava segnato, come troppe volte è accaduto ai patrimoni industriali del nostro Paese.

Il progetto della rinascita

Ora, con uno stanziamento generoso di 430 milioni di euro, il Gruppo Chiesi si assume la responsabilità storica di riportare Nerviano al suo splendore originario. Un progetto ambizioso e necessario: su un’area di ben 124.000 metri quadri, sorgerà un polo farmaceutico che promette di diventare riferimento internazionale nella produzione di inalatori a bassa impronta carbonica destinati al trattamento delle patologie respiratorie e di avanzati prodotti biologici sterili.

Tecnologia e ambiente, un binomio vincente

Modernità significa anche responsabilità ambientale. Il nuovo stabilimento sarà autonomo grazie a un parco fotovoltaico che ne garantirà l’autosufficienza energetica, coronando l’impegno verso un’industria sempre più verde e sostenibile. Inoltre, i circa 20.000 metri quadri di bosco circostante non saranno dimenticati, anzi saranno oggetto di rigenerazione ecologica, dimostrando che industria e ambiente possono e devono convivere.

Il beneficio concreto per il territorio

Oltre ai numeri e alle tecnologie, quello che conta davvero è l’impatto sul territorio. Entro il 2029, saranno creati 300 nuovi posti di lavoro, linfa vitale per l’economia locale. Una scelta strategica lungimirante, che conferma il ruolo cruciale del Gruppo Chiesi non solo nel panorama nazionale, ma europeo.

Una visione italiana

Il CEO Giuseppe Accogli sottolinea il valore strategico del progetto, che non rappresenta solo un ampliamento industriale, ma è la concretizzazione di un impegno verso una rinascita industriale e sociale, che collega idealmente Nerviano a Parma, dove il gruppo ha recentemente inaugurato il prestigioso Biotech Center.

Si può dunque dire, senza timore di retorica, che il progetto di Nerviano sia l’emblema della migliore tradizione italiana: innovare, produrre e ripartire, guardando al futuro con la tenacia e l’orgoglio di chi non dimentica la propria storia.

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