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Paolo Crepet: «Genitori responsabili, ragazzi non sanno gestire frustrazione»

Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet su IlGiornale: «L’educazione iperprotettiva crea adulti incapaci di gestire conflitti e frustrazioni».

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Paolo Crepet, psichiatra e sociologo
Paolo Crepet, psichiatra e sociologo (Agenzia Fotogramma)

La tragedia di Giulia e Filippo, come citata nell’intervista a Paolo Crepet su IlGiornale.it, ci confronta con l’inquietante realtà della violenza giovanile. Questi eventi atroci sollevano interrogativi profondi sulla gestione delle emozioni e dei conflitti nella società moderna.

Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, attribuisce questa incapacità di gestire i conflitti a una mancanza di educazione alla frustrazione nei giovani. Secondo Crepet, i genitori di oggi, nel tentativo di proteggere eccessivamente i propri figli, li privano delle esperienze necessarie per imparare a gestire le delusioni e le sfide.

Dietro il profilo del “Bravo ragazzo”

La metafora della “gomma piuma attorno al cavallino” usata da Crepet simboleggia un’educazione eccessivamente protettiva che impedisce ai giovani di sviluppare resilienza e autonomia. Questo approccio iperprotettivo risulta in adulti incapaci di affrontare la sconfitta e le difficoltà.

Crepet mette in discussione la narrazione stereotipata dell’uomo assassino e della donna vittima, suggerendo una visione più complessa e meno schematica del fenomeno dei femminicidi, evidenziando la necessità di ascoltare e imparare dal passato per comprendere meglio le dinamiche di queste tragedie.

Educazione alla libertà e responsabilità

L’intervista si conclude con un appello di Crepet ai genitori affinché insegnino ai propri figli il valore della libertà e dell’errore. Questo consiglio va contro l’idea di una “normalità” imposta e promuove un’educazione che prepara i giovani ad affrontare la vita con indipendenza e responsabilità.

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