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Opinioni

Micol Grasselli: «Fratelli d’Italia ha superato a pieni voti il secondo test sul governo»

Micol Grasselli, una delle candidate di Fratelli d’Italia più votate alle elezioni regionali in Lazio, commenta il risultato ai microfoni del DiariodelWeb.it

Fabrizio Corgnati

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Micol Grasselli vota alle elezioni regionali in Lazio (© Facebook/Micol Grasselli)

53,88% al governatore Francesco Rocca, 33,62% a Fratelli d’Italia, primo partito. I numeri fotografano anche nel Lazio (così come, del resto, è accaduto in Lombardia) un trionfo inequivocabile per la coalizione di centrodestra, che si è confermata maggioranza anche nelle Regionali così come lo è al governo del Paese. All’interno di un risultato complessivo già di per sé sorprendente per le sue dimensioni non mancano anche gli outsider, i candidati consiglieri che hanno sfondato oltre le aspettative. È il caso di Micol Grasselli, una tra le più votate nella lista di Fdi. Ecco le sue impressioni a caldo rilasciate al DiariodelWeb.it dopo l’ufficializzazione degli esiti delle urne.

Micol Grasselli, che effetto le ha fatto leggere il suo risultato?
Un’emozione bellissima, un risultato totalmente inaspettato. Le proiezioni mi danno quarta o quinta, ma in provincia sono risultata la seconda più votata. Ma non è tanto la classifica ad avermi colpito, quanto le preferenze. La risposta è stata molto positiva, specialmente sul mio quadrante: Fonte Nuova, Mentana, Monte Rotondo, Guidonia.

Se parliamo del risultato della coalizione e del partito, ci si aspettava una vittoria, ma forse non così netta.
No, per lo meno io non me l’aspettavo. Anche considerando il fatto che la percentuale dell’affluenza al voto è stata bassa. Si sa che il centrodestra viene penalizzato in questi casi, quindi non pensavamo di vincere con questo dato. In particolare Fratelli d’Italia ha fatto un exploit importante.

Quanto ha pesato in questo exploit la cosiddetta luna di miele del governo Meloni?
Tanto. Abbiamo sempre detto, e ne sono fermamente convinta, che questa elezione rappresentava un secondo test per il governo. Ed effettivamente è stato superato a pieni voti. Sicuramente il governo e la nostra leader Giorgia Meloni ci hanno trainato, ma il motivo è semplice: sta facendo quello che aveva promesso in campagna elettorale. Forse gli italiani non erano più abituati a questo comportamento da parte dei politici…

Che campagna elettorale è stata?
Bellissima, piena di entusiasmo e partecipazione, sempre sul pezzo con il candidato presidente Francesco Rocca. Girando sui territori abbiamo pensato che o ci stavano prendendo tutti in giro oppure avremmo davvero fatto strike. Non è stata la mia prima campagna elettorale per le Regionali: già cinque anni fa corsi per Fdi e non era andata allo stesso modo.

Eppure non si sono risparmiati gli attacchi personali, anche violenti, al neo-eletto presidente.
Ma noi non abbiamo badato a quello che veniva detto sui giornali e in televisione. Non potendo rivendicare l’operato di dieci anni di governo della Regione, perché in realtà hanno fatto ben poco, l’unica cosa che rimaneva ai nostri avversari era cercare di screditarci. Hanno utilizzato quest’arma, ma non ha inciso minimamente.

I cittadini del Lazio hanno dato un segnale forte: serve una discontinuità dopo dieci anni di egemonia del centrosinistra. Come intendete rispondere?
La responsabilità è grande, ieri sera mi tremavano le gambe. Il sostegno da parte di tutti i cittadini del Lazio è stato tanto e quindi c’è una grande aspettativa. Noi siamo realisti: in campagna elettorale non abbiamo esagerato con le promesse, perché non conosciamo bene la situazione che andremo a trovare. Dieci anni in cui il centrosinistra è stato padrone sono difficili da recuperare.

Quindi che cosa ci possiamo aspettare?
L’unica cosa che posso dire è che abbiamo una squadra molto compatta. Io sono un’amministratrice locale: ho fatto la mia gavetta in Comune e nella Città metropolitana. E per esperienza so che quando in un’amministrazione c’è la compattezza si riescono a fare tante cose: anche quelle che non si pensava di riuscire a fare. La certezza è che abbiamo un gruppo coeso, un presidente capace, quindi penso che potremo dare tanto.

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