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Morandini nuova presidente di ASC

Sarà la prima donna a guidare un Ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni: “Oggi lo sport italiano ha compiuto un grande passo in avanti”

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Maria Cecilia Morandini, nuova presidente di ASC
Maria Cecilia Morandini, nuova presidente di ASC

ROMA, 25 luglio – Maria Cecilia Morandini, avvocato e dirigente sportivo di grande esperienza, è la nuova presidente nazionale di ASC – Attività Sportive Confederate, ente di promozione sportiva che conta 930.000 tesserati in tutto il Paese. E’ stata eletta, con una larghissima maggioranza, dall’Assemblea straordinaria elettiva nazionale che si è riunita questa mattina a Roma. E’ la prima donna chiamata a guidare un ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni. Una svolta epocale per l’intero movimento dello sport italiano.

“È un risultato che va oltre la mia persona ed è il segno di un cambiamento concreto – sono le prime parole di Morandini da presidente di ASC – oggi lo sport italiano ha compiuto un passo in avanti verso una rappresentanza più equa, inclusiva e moderna”.

Morandini, che è anche consigliera nazionale del CONI, è una profonda conoscitrice delle dinamiche istituzionali e territoriali dello sport. La sua elezione rappresenta una vittoria per tutte le donne dello sport italiano, per la parità di genere, per la rappresentanza, per il riconoscimento del merito e della competenza femminile. Un atto simbolico, ma al contempo estremamente concreto, che proietta ASC in una nuova fase storica, ponendo al centro una visione coraggiosa, moderna e inclusiva della governance sportiva.

“Essere la prima donna eletta alla presidenza di un Ente di Promozione Sportiva è un’emozione profonda – prosegue Morandini – ed è soprattutto un messaggio potente: le donne non solo hanno un ruolo nello sport, ma possono e devono esserne protagoniste ai massimi livelli”. Morandini, visibilmente commossa, dedica la sua elezione “a tutte le dirigenti, allenatrici, atlete e volontarie che ogni giorno costruiscono, spesso nell’ombra, lo sport italiano”.

ASC, da sempre protagonista nella promozione dello sport a livello nazionale, rilancia dunque il proprio impegno, puntando su una guida autorevole e innovativa, pronta ad affrontare le sfide del nuovo quadriennio. Con questa elezione si apre un nuovo capitolo non soltanto per ASC, ma per l’intero universo dello sport promozionale italiano.

INTERVISTA ALLA NEO PRESIDENTE MORANDINI

D. Presidente Morandini, cosa rappresenta per lei questa elezione?

R. È un momento di grande responsabilità e profonda emozione. So di essere la prima donna alla guida di un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e questo dà a questa elezione un significato che va oltre la mia persona. È una tappa storica per tutto il movimento sportivo italiano, un segnale di fiducia verso un cambiamento necessario, concreto, basato sul merito.

D. Lei è la prima donna a raggiungere questo traguardo. Cosa significa a livello simbolico, ma anche sul piano pratico?

R. Significa che le barriere possono essere superate. Che le donne non solo possono partecipare, ma anche guidare, decidere, innovare. È un messaggio potentissimo per le ragazze che crescono sui campi sportivi, per le allenatrici, le dirigenti, le mamme volontarie che tengono in piedi lo sport di base. Il mio ruolo deve essere la dimostrazione concreta che il merito non ha genere e che la leadership può essere esercitata con autorevolezza, sensibilità e visione strategica.

D. È anche un forte messaggio per le donne nello sport…

R. Assolutamente sì. È il segnale che anche nei ruoli apicali è possibile affermarsi, portando visione, sensibilità e competenza. L’equilibrio di genere non è un’opzione, ma un valore strategico per costruire un sistema sportivo più giusto e moderno.

D. Quali saranno le priorità del nuovo corso che si apre con questa sua elezione alla presidenza ?

R. Dare ancora più forza allo sport di base, ai territori, alle associazioni, ai giovani. Dobbiamo valorizzare il ruolo sociale dello sport, sostenere chi lo pratica ogni giorno, investire nella formazione, nell’inclusione, nella salute. Rafforzare la rete delle associazioni, sostenere i giovani, promuovere l’attività sportiva nelle scuole, nei quartieri, nelle periferie. Ma soprattutto lavorare per un modello di sport che sia inclusivo, accessibile e capace di costruire comunità. Lo sport non può più essere solo prestazione: deve tornare a essere cultura, educazione, cittadinanza attiva. E in tutto questo le donne avranno finalmente voce e ruolo. Intendo inoltre rafforzare il ruolo degli Enti di Promozione Sportiva come protagonisti attivi delle politiche pubbliche in ambito sportivo e sociale.

D. Che ASC immagina sotto la sua guida?

R. Una ASC protagonista del cambiamento, credibile, capace di fare sintesi tra le sue radici e una nuova visione del futuro. Un Ente che valorizzi il talento, che investa nella formazione e che si faccia promotore di giustizia sociale attraverso lo sport. E, soprattutto, un Ente che non si limiti ad accogliere le donne, ma che le metta al centro delle decisioni. Questa non è solo la mia elezione, è la vittoria di tutte noi.

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