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Giocare fa bene, uno studio svela i benefici psicologici dei videogiochi

Un maxi-studio globale rivela che i videogiochi migliorano umore, creatività e relazioni sociali. In Italia, il 71% gioca per rilassarsi e il 60% per combattere ansia e stress. Giocare fa bene, lo conferma la scienza

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Famiglia che gioca ai videogiochi
Famiglia che gioca ai videogiochi (© Depositphotos)

Giocare ai videogiochi non è solo un passatempo. Secondo lo studio internazionale “The Power of Play”, condotto su oltre 24.000 videogiocatori in 21 Paesi, tra cui l’Italia, l’esperienza videoludica migliora il benessere psicologico e contribuisce alla crescita personale e relazionale.
La ricerca, presentata a Pesaro in occasione della Giornata Mondiale sulla Salute Mentale, è stata coordinata da Entertainment Software Association (ESA) con la collaborazione di IIDEA e altre organizzazioni del settore videoludico internazionale.

Meno stress e ansia grazie al gioco

Il videogioco si conferma un antidoto contro stress, ansia e solitudine.
In Italia, il 71% dei giocatori afferma di giocare per rilassarsi e ridurre lo stress, mentre il 60% riconosce al gaming un effetto calmante sull’ansia. Per il 54%, giocare contribuisce alla felicità quotidiana e quasi la metà dichiara di sentirsi meno sola grazie a questa attività.
I videogiochi diventano così una valvola di sfogo positiva, capace di favorire equilibrio emotivo e serenità mentale.

Stimolo per la mente e sviluppo di competenze

Oltre al divertimento, i videogiochi sono un potente strumento di crescita personale e cognitiva.
Il 50% dei videogiocatori italiani li utilizza per mantenersi mentalmente attivo, con una predilezione per i puzzle game (51%), seguiti dai giochi d’azione (35%) e da quelli di abilità (33%).
Secondo lo studio, giocare favorisce creatività (70%), problem solving (67%), pensiero critico (57%) e lavoro di squadra (64%).
Un dato interessante: il 34% degli intervistati ritiene che l’esperienza videoludica abbia influito positivamente sul percorso professionale o formativo.

Il valore sociale del videogioco

I videogiochi non isolano: al contrario, creano connessioni e relazioni significative.
Il 39% dei genitori dichiara che giocare con i figli rafforza il legame familiare, mentre il 61% afferma che il gaming favorisce nuove amicizie e contatti sociali.
Inoltre, il 55% dei videogiocatori ha scoperto musica, personaggi o storie grazie ai videogiochi, che poi sono diventati parte dei propri interessi culturali.
Il messaggio è chiaro: il videogioco può essere un ponte tra generazioni e culture.

Videogiochi come strumento di benessere e cultura

L’indagine “The Power of Play” ribalta i pregiudizi: i videogiochi non sono sinonimo di isolamento o perdita di tempo, ma rappresentano un mezzo educativo, creativo e terapeutico.
Da Pesaro, città che ospita il festival dedicato ai videogiochi ad impatto sociale, arriva un messaggio forte: giocare fa bene, al corpo, alla mente e alle relazioni.

Nel mondo digitale di oggi, i videogiochi si affermano dunque come nuova frontiera del benessere psico-fisico, da semplice intrattenimento, diventano strumento di crescita personale, connessione sociale e felicità quotidiana.

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