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Donald Trump favorito anche tra gll elettori Democratici tradizionali

Un recente sondaggio del New York Times rivela che Trump è in vantaggio su Biden, persino tra giovani, ispanici e afro-americani, tradizionalmente elettori democratici. Nonostante scandali e processi, Trump mantiene un forte consenso, costringendo gli esperti a rivedere le previsioni elettorali.

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Donald Trump
USA 2024, Donald Trump in vantaggio nei sondaggi (© Agenzia Fotogramma)

Gli ultimi risultati del sondaggio commissionato dal New York Times stanno sconvolgendo le previsioni degli esperti politici. A sei mesi dalle elezioni presidenziali, il quadro elettorale mostra un sorprendente vantaggio per Donald Trump, persino tra quelle fasce di elettorato tradizionalmente associate ai democratici: giovani, immigrati ispanici e afro-americani.

Trump favorito “nonostante tutto”

Nonostante i numerosi scandali e procedimenti legali che hanno coinvolto Trump, il suo sostegno elettorale rimane sorprendentemente forte. Le previsioni che davano per conclusa la carriera politica dell’ex presidente dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 si sono rivelate premature. Infatti, Trump continua a raccogliere un ampio consenso, resistendo a scandali sessuali e attacchi mediatici. Questo dato è particolarmente sorprendente se consideriamo che l’economia statunitense, sotto la presidenza di Biden, sta registrando buone performance, con un incremento del 25% della Borsa e una disoccupazione ai minimi storici del 3,9%.

Secondo il sondaggio del New York Times del 13 maggio, Trump è in testa in cinque dei sei Stati in bilico: Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, e Pennsylvania, lasciando solo il Wisconsin a Biden. Questi risultati, se confermati dalle urne, potrebbero segnare una vittoria netta per Trump. Tuttavia, ciò che emerge con maggiore interesse è il perché e il come di questo vantaggio.

Le ragioni del consenso per Trump

I risultati del sondaggio di maggio sono molto simili a quelli di novembre 2023, prima dell’inizio del primo processo a Trump e della massiccia campagna elettorale di Biden. Due certezze sembrano dunque crollare: né l’economia né gli sforzi propagandistici sembrano influire significativamente sulle preferenze degli elettori. L’economia, pur andando bene, non è percepita positivamente da oltre la metà degli elettori, e un quarto di essi è preoccupato per il caro-vita.

Inoltre, il 70% degli americani pensa che Trump possa portare cambiamenti positivi nel suo secondo mandato. Questo dato è ancora più sorprendente se si considera che il 23% del voto afro-americano, il più alto dato di preferenza dei neri per il Partito Repubblicano dai tempi del Civil Rights Act del 1964, si schiera a favore di Trump. Anche i giovani elettori (18-29 anni) e gli immigrati ispanici, tradizionalmente sostenitori democratici, mostrano un significativo spostamento verso Trump.

Le questioni chiave che “minano” la fiducia in Biden

Le problematiche che hanno eroso la fiducia in Biden sono molteplici: immigrazione, conflitto a Gaza, criminalità e caro-vita. Tuttavia, queste questioni non spiegano completamente il fenomeno. La nuova divisione politica americana sembra più complessa delle tradizionali dicotomie di razzismo e antirazzismo, ricchi contro poveri. Una nuova élite secolarizzata, legata al Partito Democratico, si contrappone agli esclusi che vedono in Trump un agente di cambiamento.

Questi risultati richiedono una revisione profonda del modo di narrare la campagna elettorale. Le categorie classiche non sono più sufficienti per comprendere il cambiamento in atto nell’elettorato americano. La narrativa politica dovrà evolvere per evitare sorprese come quelle del 2016 e del 2020.

In conclusione, gli osservatori della politica statunitense devono prepararsi a nuove dinamiche e ad una campagna elettorale che si preannuncia imprevedibile e complessa. Le sorprese, come dimostrano i dati attuali, sono sempre dietro l’angolo.

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