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Lancio del missile Oreshnik: svolta strategica nel conflitto ucraino?

Il missile ipersonico russo Oreshnik, usato in Ucraina, segna una svolta nel conflitto. Velocità estrema e capacità avanzate sfidano le difese NATO, aumentando tensioni e rischi globali.

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Missile russo
Missile russo (© Sputnik)

Il lancio operativo del missile balistico ipersonico Oreshnik da parte della Russia, avvenuto il 21 novembre 2024, segna un nuovo capitolo nel conflitto ucraino e nelle dinamiche di sicurezza globale. Questo evento non è solo un episodio bellico, ma un chiaro segnale strategico rivolto sia all’Ucraina sia all’Occidente, destinato a ridisegnare l’equilibrio militare nella regione.

Caratteristiche dell’Oreshnik

Il missile Oreshnik rappresenta l’evoluzione dell’RS-26 Rubezh, un IRBM (Intermediate-Range Ballistic Missile) concepito per essere un sistema d’arma estremamente avanzato. La sua velocità ipersonica, superiore a Mach 11, e l’integrazione di veicoli di rientro MIRV (Multiple Independently targetable Reentry Vehicle), lo rendono una piattaforma balistica altamente letale e difficile da intercettare.

L’Oreshnik combina precisione e flessibilità d’impiego: può trasportare sia testate convenzionali sia nucleari, il che ne amplifica il potenziale deterrente. Il missile è stato progettato per eludere i sistemi di difesa antimissilistica più avanzati, come quelli basati su tecnologia Aegis e THAAD, grazie a traiettorie irregolari e velocità elevate, oltre a sistemi di contromisure elettroniche integrati.

Lancio operativo: obiettivo e implicazioni tattiche

Il missile, lanciato dalla base di Kapustin Yar, nella regione di Astrakhan, ha colpito il complesso industriale PA Pivdenmash a Dnipro, un obiettivo chiave per la capacità di produzione bellica dell’Ucraina. La scelta del bersaglio è stata attentamente calcolata: Pivdenmash è cruciale per il rifornimento logistico e la produzione di armamenti, e la sua distruzione rappresenta un colpo significativo per le capacità militari ucraine.

Tatticamente, il lancio dimostra la capacità della Russia di impiegare armi balistiche avanzate per colpire obiettivi critici senza necessità di schieramenti terrestri su larga scala. Questo approccio minimizza i rischi per le forze russe e invia un messaggio inequivocabile: Mosca è disposta a utilizzare le sue tecnologie più sofisticate per raggiungere i propri obiettivi strategici.

Il messaggio strategico: sfidare l’Occidente

L’uso dell’Oreshnik non è soltanto una dimostrazione di forza sul campo di battaglia, ma anche un messaggio diretto all’Occidente. La Russia ha voluto sottolineare che le sue capacità ipersoniche rappresentano una minaccia credibile e che nessun sistema di difesa attualmente dispiegato può garantire una protezione completa contro un attacco con queste armi.

Questo sviluppo mette in difficoltà la dottrina di difesa collettiva della NATO, che si basa sulla capacità di proteggere i propri membri e alleati da attacchi missilistici. La possibilità che l’Oreshnik possa essere armato con testate nucleari aumenta il rischio di una deterrenza instabile, soprattutto in un contesto di conflitto prolungato come quello ucraino.

Risposte internazionali: la sfida della difesa missilistica

Le reazioni all’uso dell’Oreshnik evidenziano l’urgenza di sviluppare contromisure efficaci contro le armi ipersoniche. Attualmente, i principali sistemi di difesa, come l’Aegis Ballistic Missile Defense e il THAAD, non sono progettati per intercettare missili a queste velocità e con queste capacità manovrabili.

Negli Stati Uniti, il Pentagono ha descritto l’Oreshnik come una “game-changer” nel panorama strategico, sottolineando la necessità di accelerare i programmi di sviluppo di difese ipersoniche. Parallelamente, i governi europei, pur condannando l’uso dell’arma, si trovano a fare i conti con le proprie lacune in termini di protezione antimissilistica.

Vantaggi e rischi per Mosca

Dal punto di vista russo, l’Oreshnik offre vantaggi significativi. L’impiego di un’arma di tale complessità consente a Mosca di mantenere una pressione costante sull’Ucraina, infliggendo danni strategici e complicando la logistica militare di Kiev. Inoltre, l’utilizzo di armi avanzate rafforza il prestigio internazionale della Russia, posizionandola come leader tecnologico nel campo delle armi ipersoniche.

Tuttavia, ci sono anche rischi. L’uso di un missile così sofisticato contro un obiettivo convenzionale potrebbe essere percepito come un’escalation sproporzionata, aumentando la pressione diplomatica e il rischio di un coinvolgimento diretto di potenze occidentali. Inoltre, l’impiego operativo fornisce informazioni preziose ai rivali della Russia, che possono studiare il sistema per sviluppare contromisure.

Una nuova fase del conflitto

L’impiego operativo dell’Oreshnik segna una nuova fase nel conflitto ucraino, dove le tecnologie ipersoniche potrebbero diventare uno strumento sempre più comune. Per la Russia, l’Oreshnik rappresenta una leva strategica per riaffermare la sua posizione nel contesto geopolitico, mentre per l’Occidente pone nuove sfide di difesa e deterrenza.

L’evoluzione di questi sistemi d’arma richiede una risposta collettiva, non solo per mitigare i rischi immediati, ma anche per prevenire una corsa agli armamenti ipersonici che potrebbe destabilizzare ulteriormente il panorama della sicurezza globale. La domanda cruciale rimane: l’Oreshnik è solo l’inizio di una nuova era, o un’arma simbolo di un confronto strategico destinato a intensificarsi?

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