Idee & Consigli
A cosa serve lo stoccaggio dei cereali: metodi e consigli
Lo stoccaggio dei cereali rappresenta una delle fasi determinanti all’interno della filiera alimentare. Tale processo consente di conservare le materie prime, preservandone le caratteristiche nutrizionali oltre che garantire la sicurezza per il consumo animale e umano. Come svolgerlo in maniera corretta e raggiungere alti standard qualitativi? Approfondiamo insieme l’argomento.
Come si fa lo stoccaggio dei cereali?
Lo stoccaggio dei cereali è un’operazione che richiede la massima attenzione, competenza e l’impiego di attrezzature adeguate. Una volta che il prodotto è stato raccolto e pulito, si dovrà procedere alla conservazione in condizioni ottimali. Tale pratica è indicata per contrastare eventuali deterioramenti dovuti a vari fattori, tra cui quelli ambientali o sviluppati dagli insetti.
Successivamente è fondamentale verificare l’umidità dei cereali. Un alto livello può favorire la formazione di muffe e micotossine, compromettendo totalmente la qualità del raccolto. È qui che entrano in scena gli impianti di stoccaggio cereali Mulmix, a fronte di strutture progettate appositamente per svolgere il processo e dotate di sistemi di controllo tecnologicamente avanzati. L’azienda si occupa di tutte le fasi, dalla progettazione fino al post-vendita, con soluzioni pronte all’uso e personalizzate per rispondere alle varie esigenze.
Gli impianti sono dotati di regolatori di parametri e, in generale, possono riguardare:
- l’umidità in modo da impedire la proliferazione dei batteri e la formazione delle muffe, come accennato;
- la temperatura per la prevenzione di un possibile surriscaldamento dei chicchi e una conseguente fermentazione;
- l’aerazione che consente di mantenere il prodotto fresco e asciutto, eliminando gli eventuali ristagni d’acqua.
Un altro aspetto da tenere sotto controllo riguarda gli infestanti, tra cui i roditori. Per prevenire contaminazioni è preferibile adottare dei metodi sostenibili che possono essere delle barriere fisiche o la pulizia regolare degli ambienti di stoccaggio.
A chi serve stoccare i cereali?
Immagazzinare i cereali è una pratica che coinvolge figure di diverso tipo all’interno della filiera agroalimentare. Gli agricoltori la utilizzano per la conservazione del raccolto, in attesa di venderlo al momento più conveniente, ovvero quando i prezzi di mercato sono favorevoli. Una strategia mirata a massimizzare il profitto e garantire la qualità del prodotto a lungo termine.
Stesso discorso per i trasformatori (industrie alimentari e mulini), che dipendono dallo stoccaggio per assicurarsi un approvvigionamento continuo delle materie prime. Un metodo che garantisce una produzione duratura evitando possibili interruzioni o imprevisti.
Quali sono le normative vigenti?
Lo stoccaggio dei cereali è regolato da normative rigorose che mirano a garantire la sicurezza alimentare e la qualità della merce. A livello europeo, il Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari stabilisce i requisiti generali per la conservazione e il trasporto dei cereali. Tra le disposizioni si evidenzia l’obbligo di mantenere gli ambienti puliti e privi di contaminanti, nonché la necessità di registrare e monitorare le condizioni di stoccaggio.
In Italia, ulteriori specifiche sono fornite dal Decreto Legislativo n. 150/2012, che disciplina l’uso di fitosanitari e la gestione delle derrate alimentari. Le aziende che operano nel settore devono rispettare le normative HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), un sistema di controllo preventivo che identifica e gestisce i rischi potenziali lungo tutta la filiera.
Gli operatori dovrebbero rimanere aggiornati sulle varie leggi, proprio perché eventuali violazioni potrebbero comportare delle sanzioni economiche e, di conseguenza, un danno alla reputazione.
Fase di monitoraggio durante lo stoccaggio: è importante?
Durante il processo di stoccaggio dei cereali è richiesto un monitoraggio vigile e costante. Se svolto correttamente permette di intervenire in caso di anomalie per prevenire danni al prodotto di vario genere.
Un esempio pratico? Nel caso di un aumento eccessivo della temperatura all’interno dell’impianto di stoccaggio, si potrebbe verificare un processo fermentativo e infestante. In questi casi, l’aerazione è necessaria per ristabilire le condizioni ottimali. Molti operatori si affidano alle tecnologie avanzate a disposizione per raccogliere i dati in tempo reale e analizzarli, affinché si possano ottimizzare le pratiche di conservazione.
Quali sono le altre fasi di lavorazione dei cereali?
Lo stoccaggio rappresenta solo una delle fasi della lavorazione dei cereali, infatti prima di arrivare al consumatore finale attraversano diversi passaggi, ognuno dei quali contribuisce alla loro trasformazione completa. Tra questi, ecco i più importanti:
- la raccolta che è il momento in cui i cereali vengono prelevati dai campi; in questo passaggio è la tempistica ad essere determinante per una qualità ottimale del raccolto;
- la pulizia e la selezione eliminando le impurità e i materiali estranei;
- l’essiccazione, un processo ottimale per ridurre l’umidità e contrastare la formazione della muffa;
- la macinazione svolta per trasformare il prodotto in farina o in semola, pronte per essere utilizzate nell’industria alimentare.
Successivamente si passa al confezionamento e alla distribuzione all’interno dei punti vendita o nelle aziende alimentari. Ogni fase richiede competenza, tecnologia e attenzione ai dettagli per assicurare che il prodotto finale risponda alle esigenze del mercato e dei consumatori.
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