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Biella

Crolla la bicicletta gigante del Giro d’Italia a Oropa

Implosione della bicicletta gigante di Oropa, realizzata da Ivano Munarin in onore di Marco Pantani. Nessun ferito, ma grande spavento. Vigili del fuoco e forze dell’ordine intervenuti sul posto.

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Oropa: la bicicletta gigante del Giro d'Italia implode
Oropa: la bicicletta gigante del Giro d'Italia implode (© Vigili del Fuoco)

Nell’ultimo giorno del Giro d’Italia, la celebre bicicletta gigante realizzata nell’area verde davanti al Santuario di Oropa a Biella è implosa, generando paura e scompiglio tra i presenti. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di mettere in sicurezza l’area, evitando conseguenze gravi.

Nel tardo pomeriggio, i vigili del fuoco sono intervenuti prontamente per garantire la sicurezza nella zona, assistiti anche dall’ambulanza del 118. Fortunatamente, non ci sono state conseguenze per le persone presenti. Le forze dell’ordine sono state anch’esse sul posto per avviare le indagini e capire le cause dell’implosione.

Opera d’arte di Ivano Munarin

Ad aprile, era stata ultimata l’installazione della bicicletta da Guinness dei Primati, posizionata nel Prato delle Oche a Oropa, opera dell’artista Ivano Munarin. La bicicletta era una fedele riproduzione di quella utilizzata da Marco Pantani, un omaggio al grande campione e alle sue imprese leggendarie.

La salita al Santuario di Oropa ha avuto l’onore di ospitare per sei volte il finale di tappa del Giro d’Italia, la prima volta nel 1963. Tra i vincitori di queste tappe ricordiamo nomi illustri come Vito Taccone, Massimo Ghirotto, Marzio Bruseghin, Enrico Battaglin, Tom Dumoulin e, soprattutto, Marco Pantani.

L’impresa di Marco Pantani nel 1999

L’impresa di Marco Pantani nel 1999 è una delle più memorabili nella storia del ciclismo. Quel 30 maggio, il Pirata, con la maglia rosa sulle spalle, subì la caduta della catena lungo la tortuosa strada che porta al celebre luogo di culto biellese. Con 45 secondi di ritardo, Pantani riparò la bici autonomamente e iniziò una rimonta furiosa, superando 49 corridori. Sul traguardo, staccò tutti, incluso Laurent Jalabert, il secondo in classifica, infliggendogli 20 secondi di distacco. Questa vittoria consacrò il mito di Pantani non solo in Italia, ma soprattutto nella provincia piemontese.

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