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Giustizia e riforma del processo penale, le preoccupazioni dell’ANM

«Contrariamente al dichiarato obiettivo di efficienza, la riforma aggrava il ruolo del giudice per le indagini preliminari, attribuendogli una serie di burocratici controlli e di farraginosi adempimenti»

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La Dea bendata, simbolo di Giustizia (© Depositphotos)
La Dea bendata, simbolo di Giustizia (© Depositphotos)

ROMA – “L’Anm prende atto dell’intervento del Governo per risolvere alcune criticità di disciplina transitoria della riforma del processo penale, ma ribadisce, nel pieno rispetto delle prerogative parlamentari, che alcuni aspetti di essa destano grave preoccupazione”. Così si spiega in una nota dell’Associazione nazionale magistrati. “La figura del pubblico ministero viene vista con diffidenza trascurando che la Costituzione lo configura quale garante della legalità, organo di giustizia e magistrato portatore della cultura della giurisdizione e delle garanzie”, si aggiunge.

E poi “contrariamente al dichiarato obiettivo di efficienza, la riforma aggrava il ruolo del giudice per le indagini preliminari, attribuendogli una serie di burocratici controlli e di farraginosi adempimenti. Del pari, l’impianto della riforma accentua i profili di gerarchizzazione degli uffici di Procura, potenziando oltremodo il ruolo del Procuratore Generale”. E “di conseguenza il processo penale, come riformato, rischia di non realizzare i dichiarati obiettivi di efficienza, con possibile compressione delle garanzie dell’imputato e dei diritti della persona offesa”.

L’Anm quindi sottolinea: “Non si può non segnalare che questa riforma introduce, peraltro, adempimenti e passaggi che, a risorse inalterate di personale di magistratura e amministrativo, non riducono, ma anzi dilatano, i tempi del processo con conseguente prevedibile aggravio delle pendenze. La magistratura, quotidianamente impegnata nell’adempimento dei propri doveri e nell’attuazione degli obiettivi del PNRR, manifesta piena disponibilità al confronto costruttivo per il miglioramento del testo normativo anche in vista della predisposizione dei decreti correttivi”.

Casciaro: «Da apprezzare alcune proposte di Nordio»

Vanno apprezzate alcune iniziative annunciate nelle linee programmatiche dal ministro della giustizia. Lo ha spiegato il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati, Salvatore Casciaro, nella relazione al Cdc. “Per il civile: semplificazione della legislazione e dell’organizzazione degli uffici; revisione delle piante organiche e riordino della geografia giudiziaria, edilizia giudiziaria e digitalizzazione, sviluppo della funzione statistica, rivolta anche a beneficio della collettività”, ha spiegato Casciaro.

E “per il penale: depenalizzazione, politica della pena e valorizzazione delle misure alternative alla detenzione, realizzazione di nuove carceri e potenziamento delle esistenti, tutela della popolazione carceraria più fragile, come tossicodipendenti e infermi di mente, rafforzamento del coordinamento con le strutture presenti sul territorio, istituzione di nuove Rems”. Insomma – sottolinea Casciaro – “sono temi su cui l’Anm insiste da tempo e non farà mancare il suo apporto”.

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