Seguici su

Opinioni

Martina Pastorelli: «Dal Covid alla guerra, così il potere ci vuole controllare»

La giornalista de La Verità Martina Pastorelli presenta al DiariodelWeb.it il suo docufilm «Covid-19, dodici mesi di pensiero critico»

Fabrizio Corgnati

Pubblicato

il

Una vaccinazione (© Fotogramma)

La gestione politico-sanitaria della pandemia da Covid-19, dalla terrorizzazione della popolazione all’imposizione di misure repressive, è stata solo la prova generale. Ora questo stesso modello può essere (e viene) replicato per tutte le altre emergenze della crisi permanente in cui ci troviamo immersi: dalla guerra in Ucraina al cambiamento climatico. È la tesi che la giornalista Martina Pastorelli espone nel suo docufilm «Covid 19, dodici mesi di pensiero critico», realizzato con il quotidiano per cui collabora, La Verità, e che ha raccontato in quest’intervista ai microfoni del DiariodelWeb.it.

Martina Pastorelli, come nasce il progetto di questo documentario?
Ho cominciato a guardarmi intorno nell’agosto 2021, quando entrò in vigore un provvedimento che secondo me era fuori misura, sproporzionato e molto grave, perché ci avrebbe consentito o proibito di fare tutto ciò che prima facevamo liberamente.

Il green pass.
Esatto. Anche ammesso che la situazione pandemica fosse stata in quel momento drammatica, e non lo era, se non altro per ragioni stagionali, avevo la chiara sensazione che quello che stava accadendo avrebbe segnato le nostre vite per un lungo periodo. Se non addirittura per sempre.

E guardandosi intorno che cosa scoprì?
Che c’erano anche persone che si chiedevano cosa stesse accadendo e avevano contezza della gravità. Così, prima di tutto per mio interesse giornalistico, ho iniziato nei mesi successivi a condividere sui miei canali social queste riflessioni, da tanti punti di vista, anche molto diversi tra loro: quello del filosofo, del giurista, del religioso, di qualche giornalista…

Questa raccolta è sfociata nel docufilm?
Una raccolta, che prosegue tuttora, di amore per la libertà e per i diritti fondamentali dell’uomo. Da cattolica non accetto che l’essere umano sia umiliato fino a questo punto: che non possa più fare domande, obiettare, ragionare, ma che debba subire zitto e muto.

Una testimonianza a futura memoria del periodo del Covid?
Non solo. Questo è un racconto su ciò che è stato fatto all’uomo con il pretesto della pandemia. Tra i tanti fenomeni gravi che sono accaduti, dalle malattie evitabili ai decessi, c’è stata la richiesta di spegnere definitivamente il cervello. Non dovevamo pensare più, ma affidarci alla caricatura della scienza e della politica.

Si richiedeva un atteggiamento fideistico.
L’eresia di sempre di ogni ideologia: un gruppo di eletti che guida e governa. Per giunta nel quadro di una politica non più autonoma, completamente sganciata dagli elettori, che risponde ad altri, fortemente condizionata dai comitati d’affari.

Ma qual è l’obiettivo ultimo di queste manovre?
L’abolizione della ragione, secondo me, conduce a quella che C. S. Lewis chiamava «l’abolizione dell’uomo», che è in atto su molti fronti.

Ora che la pandemia è stata superata e il green pass è stato archiviato, perché continuare a parlarne?
Perché il metodo Covid continua. Lo vediamo in atto anche nelle emergenze scoppiate successivamente: la crisi sanitaria, bellica, energetica, climatica, alimentare… Quando c’è emergenza c’è urgenza, uno stato d’eccezione in cui si possono prendere decisioni impensabili.

Ad esempio?
Bypassare diritti umani fondamentali. O militarizzare la società. L’abbiamo visto platealmente in atto quando fu nominato un generale a gestire la pandemia.

Il famoso generale Figliuolo.
Ma lo stesso riguarda il linguaggio: eravamo in guerra contro il virus, lo siamo contro la Russia, il cambiamento climatico, gli inquinatori. Se siamo in guerra, c’è un nemico: dai no vax ai putiniani ai negazionisti. La società viene divisa in modo manicheo, la popolazione spaccata. E si sdogana la menzogna di Stato.

In che senso?
Assistiamo a bugie raccontate impunemente. E quando magari queste vengono smentite dai fatti, nessuno si sente in dovere di chiedere scusa o di dare spiegazioni. Questo fa perdere ulteriormente fiducia nelle istituzioni sanitarie, politiche o negli organi di garanzia.

Faceva riferimento ai comitati d’affari. Anche in questo caso dietro c’è una questione di soldi?
Dalla pandemia in poi si sono cominciati a spostare imponenti flussi di denaro in nuove direzioni. Non dove servirebbe, alla sanità o alla scuola, bensì alla digitalizzazione. Con il risultato che a scuola abbiamo le Lim, ma manca la carta igienica.

Intende dire che la preoccupazione vera non riguarda il bene comune, ma gli interessi di pochi?
Non è mai stata questione di altruismo, di aiutare la povera Ucraina o di salvare il pianeta, come ci è stato detto. Ma di indottrinamento, di addomesticamento di massa, di mantenimento di uno stato d’eccezione, di demolizione controllata di un sistema socio-economico, di istituzione di un nuovo autoritarismo, che ci dice cosa fare e non fare e trasforma i diritti in concessioni. Il tutto finalizzato al controllo sociale, per il quale non si esita a passare letteralmente sulla pelle delle persone.

Come fa a dirlo?
Da quello che emerge dalle poche inchieste, giornalistiche o giudiziarie, dalle conversazioni che abbiamo potuto leggere tra i capi di Aifa, del Cts, dell’Iss, del ministero. Che dimostrano una buona dose di malafede: loro sapevano già che questi vaccini non proteggevano.

Anche il tema dei vaccini è ancora d’attualità?
Il nuovo piano vaccinale 2023-25 presenta proprio le vaccinazioni come un dovere morale. Senza alcun riferimento agli ultimi anni, senza alcuna distinzione tra vaccini testati e altri meno. Si prende un testo del 2015 del Comitato nazionale di bioetica e lo si ributta nella mischia per mettere pressione alle persone.

Come si fa a uscire da questa situazione?
Bisogna che la gente si svegli. E capisca che, se spegniamo il cervello e accettiamo passivamente ogni prepotenza, saremo sempre in balia di chi ci vuole dire come dobbiamo vivere. Il green pass non è uno strumento stracciato per sempre.

Intende dire che potrebbe tornare in auge?
È l’antesignano di un’identità digitale. Uno strumento che si basa sulla tecnologia blockchain: interoperabile, cioè usabile da vari soggetti della pubblica amministrazione, modulare, cioè si adatta a picchi di carico, e scalabile, cioè pronto per nuovi scenari. Chi ci assicura che non sarà associato a quanto consumiamo, quanto inquiniamo, cosa votiamo e magari cosa pensiamo?

Ecco che si passa senza soluzione di continuità dall’emergenza pandemica a quella climatica.
Con lo stesso moralismo aggressivo, colpevolizzazione e infantilizzazione. Mi sono imbattuta in un’intervista a un noto climatologo, che naturalmente il mainstream si è ben guardato dal far circolare, che ha dichiarato: «Sul clima bisogna comunicare come sul Covid».

Come diceva, è giunto il momento che le persone prendano coscienza.
Possiamo volgere questa crisi in un’opportunità positiva, dalla quale uscire sperabilmente migliori. Mentre prima il tema del vaccino era stato buttato lì per dividere le persone in due fazioni, adesso abbiamo la facoltà di richiamare l’attenzione su questo metodo in atto. Quindi è un modo per tornare a praticare un terreno comune e risvegliarci, riprendere il ragionamento, la consapevolezza della nostra dignità di persone. Il primo passo fondamentale per proteggerci dai nuovi autoritarismi anti-umani.

Continua a leggere le notizie di DiariodelWeb.it e segui la nostra pagina Facebook

4 Commenti

1 Commento

  1. Avatar

    giuseppe quaggiotto

    17 Aprile 2023 at 12:37

    limpida come acqua sorgiva…peccato che siamo immersi invece in acque reflue abitate da sorci consapevoli o meno!

  2. Avatar

    Piero

    17 Aprile 2023 at 15:07

    si sig.ra Martina. condivido pienamente il suo punto di vista. purtroppo la paura assale molti e molti sono acciaccati dagli effetti avversi dati dall’iniezione chiamata vaccino. oltre a tutti i problemi economico sociali di altri. hanno come voluto distruggere un tessuto umano-sociale del Ns Paese tanto da renderlo come impotente alla reazione. e quei pochi che si ribellano hanno la peggio:”punire uno per educare molti”. i centri di potere politico dovrebbero ricevere l’indisponibilità degli organi esecutivi militari e giudiziari a perseguire i ‘ribelli’ spesso non colpevoli per la legge ma per le disposizioni amministrative coercizione e vessatorie…Da qui deve ripartire la resistenza…altrimenti non c’è via d’uscita…Non credete?!

  3. Avatar

    requis

    17 Aprile 2023 at 15:31

    L’insensibilità alle notizie che trapelano e che dovrebbero allarmare il comune cittadino fa paura e giustifica il comportamento della massa. Siamo veramente messi così male ? Possibile che solo i francesi sappiano reagire ?

  4. Avatar

    Carla

    29 Aprile 2023 at 10:02

    Cara signora Martina, concordo pienamente, ci stanno usando come cavie. Io non mi presto a questo loro gioco. Con gli pseudo vaccini uccidono, ci controllano. Il green pass lo vorranno utilizare di nuovo, ci saranno nuove pseudo pandemie ma non accetto vaccini. Il cambiamento climatico sono loro con il progetto haarp e la nato che tutto fanno con le scie chimiche, stanno uccidendo il pianeta dando colpa a noi prima con il fumo di sigaretta e le bombolette di lacca (???🤣)poi con le auto e le fabbriche e infine i riscaldamenti a gasolio(???) poi il metano. E ora? Ormai sappiamo tutto non hanno più motivo di nascondersi. Infatti stanno diventando sempre più cattivi il NOW. Loro provocano guerre, loro provocano pandemie studiate a tavolino, loro provocano carestie, il tutto per i loro fottuti strameledetti multimiliardari introiti giornalieri.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *