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Giuseppe Conte e la tentazione del caos

Giuseppe Conte torna protagonista: il caso Ricci potrebbe diventare la sua occasione per minare Elly Schlein e rilanciarsi come candidato premier. Politica o prestidigitazione?

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Giuseppe Conte e Elly Schlein
Giuseppe Conte e Elly Schlein

Non c’è trucco, non c’è inganno. O forse sì. Quando si parla di Giuseppe Conte, l’uomo capace di attraversare due governi, tre alleanze e quattro linee politiche senza mai cambiare espressione, l’unica certezza è che qualcosa — dietro il sorriso garbato — si muove sempre.

Il caso Ricci? Più che una grana, un’opportunità

Il centro della scena oggi è Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro ed eurodeputato, raggiunto da un avviso di garanzia per presunti affidamenti diretti. Una di quelle notizie che, in altri tempi, avrebbero scosso i palazzi. Ma in Italia 2025, la vera notizia è un’altra: Conte ha letto le carte. E pare gli siano piaciute.

Perché? Perché ogni mago ha bisogno del suo numero speciale. E Ricci, con le sue kermesse culturali e la sua aria da “bravo amministratore di sinistra”, è la carta perfetta per il grande gioco del M5S: recuperare la scena politica, mettere in crisi Elly Schlein e — magari — candidarsi da premier, per la terza volta. Un tris da leggenda.

Travaglio applaude. E Giuseppe sorride

Che bello dev’essere per Conte rispolverare i vecchi cori grillini, gridati con convinzione nei teatri della politica quando ancora la Raggi e la Appendino erano intoccabili. Ma stavolta è diverso. Stavolta c’è da colpire un alleato. E non un alleato qualsiasi, ma la nuova leader del PD, quella che sogna un 4-1 alle Regionali e che rischia di finire con un 3-2 e l’aria da studentessa rimandata a settembre.

Marco Travaglio, mai avaro di giudizi, ha già messo a verbale che Ricci “spende e spande”, che il PD “fa finta di nulla” e che il M5S, come sempre, è l’unico partito “con la coscienza pulita”. Giuseppe annuisce, magari con quella stessa espressione mistica che usava quando spiegava i DPCM in prima serata. Ora, però, niente conferenze stampa. Solo silenzi densi e Whatsapp criptici.

Perché bisogna riconoscerlo: Conte ha il tempismo di un attore consumato. Sa quando restare in ombra e quando occupare tutta la scena. Come un prestigiatore che appare al momento clou, pronto a trasformare una crisi in un trampolino. Stavolta il tuffo punta a Palazzo Chigi. Di nuovo. Con buona pace di chi pensava che il suo tempo fosse finito con Draghi e i baci a Trump.

La politica come teatro. E Conte il suo miglior interprete

Alla fine, la politica italiana è un grande spettacolo. Con registi improvvisati, attori dilettanti e qualche protagonista che — come Giuseppe Conte — sa stare sul palco come pochi. Sa cambiare costume senza passare dal camerino. Sa essere garantista, giustizialista, europeista, putiniano, draghiano, no-euro, green, conservatore e progressista. Tutto, purché serva alla parte da interpretare.

Il caso Ricci, in questo copione, è il pretesto perfetto. Il pubblico trattiene il fiato. Le luci si abbassano. E nel silenzio, si sente solo un sussurro: “Giuseppi, è il tuo momento”.

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1 Commento

1 Commento

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    Biagio

    27 Luglio 2025 at 13:10

    Giuseppe Conte è un grande signore, onesto e capace. spesso e volentieri i social e i Mass midia stravolgono la vera natura e missione del M5S e di Giuseppe Conte. Per amore di verità dovreste scrivere che il sistema partitico senza il M5S è un sistema prossimo all’implosione.

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