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Covid-19, il governo inglese e il «metodo della paura» per far rispettare i lockdown

Il Sunday Telegraph ha pubblicato conversazioni private risalenti al governo di Boris Johnson in cui l’allora segretario di stato per la Salute, Matt Hancock, aveva come obiettivo di “spaventare a morte tutti” per garantire il rispetto delle restrizioni

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Boris Johnson

Il Sunday Telegraph ha recentemente pubblicato conversazioni private del governo inglese risalenti al periodo più difficile della pandemia, che hanno suscitato forte imbarazzo per il Partito Conservatore inglese, i Tories. L’allora segretario di stato per la Salute Matt Hancock avrebbe espresso il desiderio di “spaventare a morte tutti” per garantire il rispetto delle restrizioni Covid. In particolare, i messaggi di WhatsApp suggeriscono come lui e altri membri del governo discussero sull’utilizzo dell’annuncio della variante “Kent” per spaventare il pubblico e convincerlo a cambiare il proprio comportamento. Il consigliere di Hancock suggerì inoltre di “alzare il tono con la nuova variante”, al che l’allora segretario rispose con “facciamo paura a tutti con il nuovo ceppo”.

L’«imbarazzo» del Governo inglese

Le conversazioni che imbarazzano il governo inglese risalgono al 13 dicembre 2020, quando c’erano preoccupazioni per la rapida diffusione del virus nel sud-est dell’Inghilterra. Hancock annunciò pubblicamente la scoperta di una nuova variante di Covid-19 il giorno successivo, il 14 dicembre. Cinque giorni dopo, Londra e il sud-est dell’Inghilterra sarebbero entrate in un nuovo livello di allerta, il livello 4, costringendo il primo ministro Boris Johnson a vietare gli assembramenti in vista del Natale. Il 6 gennaio 2021, l’Inghilterra sarebbe poi entrata in lockdown nazionale.

La giornalista Isabel Oakeshott ha ricevuto originariamente il materiale da Hancock mentre stavano collaborando al suo libro di memorie. Hancock ha condannato la fuga di notizie come un “tradimento” al fine di alimentare la narrazione libertaria e “anti-lockdown” del giornale. Tuttavia, Oakeshott ha sostenuto che i messaggi privati erano di interesse pubblico e andavano dunque diffusi. In ogni caso, le conversazioni private sono state fonte di imbarazzo per il governo britannico.

Il dibattito sulle origini del Covid-19

Negli Stati Uniti, invece, il dibattito sulle origini del virus si sposta sullo sfondo delle crescenti tensioni tra Washington e la Cina. Come rivelato dal Wall Street Journal, il dipartimento dell’Energia e l’Fbi ora credono che il Covid-19 non abbia avuto origine da un “wet market” cinese e quindi da un salto di specie naturale, ma da una “fuga” del virus – molto probabilmente accidentale – dall’Istituto di virologia di Wuhan.

Il direttore dell’Fbi Christopher Wray ha ribadito la posizione dell’agenzia rispetto a questo tema su Fox News, dichiarando che “L’Fbi ha valutato da tempo che le origini della pandemia sono molto probabilmente un potenziale incidente di laboratorio a Wuhan. Qui stai parlando di una potenziale fuga da un laboratorio controllato dal governo cinese”. Wray ha anche sottolineato che il governo di Pechino ha tentato di sventare e offuscare l’indagine dei federali, ma il Bureau sta continuando il suo lavoro.

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