Le principali tipologie di champagne
Dalla bollicine di sole uve bianche allo champagne più secco, sono fondamentalmente cinque le tipologie più comuni di champagne: Blanc de Blancs, Blanc de Noirs, Rosé, Millesimato ed Extra Brut.
Champagne e cibo, un abbinamento per ogni tipo di bollicine
Partiamo dallo champagne più “delicato”, quel Blanc de Blancs che si esalta con una porta più delicata come il pesce e le verdure, i molluschi. Con il Blanc de Noirs, famoso per una corposità difficilmente riscontrabile negli altri tipi di champagne, per esempio è consigliabile un abbinamento con un cibo dal sapore forte. Marcato. Facile pensare a un risotto, a dolci come lo zabaione, formaggi saporiti e non solo. Anche la carne rossa in questo caso non è un azzardo, ma una abbinamento vincente.
Discorso differente per il rosé a cui, avendo una gamma aromatica piuttosto vasta e in grado di oscillare dal gusto leggero a strutturato, corrisponde per forza di cose un abbinamento decisamente vario. Non è insolito spaziare dagli affettati ai panificati, passando per una pasta con sugo di pesce. E poi il dessert, con il rosé che esalta il sapore del cioccolato. Insomma, uno champagne versatile.
E che dire della bollicina con meno quantitativo di zucchero, quindi l’Extra Brut? Lo champagne secco va abbinato a pietanze o molto speziate o “grasse”, perché in grado di rinvigorirne i sapori. Ecco perché un calice di Extra Brut si sposa alla perfezione con il salmone affumicato, con i formaggi a lunga stagionatura o con un plateau di mare. Difficile invece vedere un vino così abbinato ai dolci.
Tanti abbinamenti, per ogni tipo di champagne.
Degustare champagne: a quale temperatura servirlo?
Una variabile da tenere in considerazione, sia quando si serve lo champagne abbinato a un cibo sia quando lo si degusta semplicemente, è la temperatura. Ogni champagne, infatti, ha una temperatura ideale che ne esalta gli aromi. Gli champagne Blanc de Blanc, Rosé ed Extra Brut per esempio vanno serviti a circa 8 gradi. Attenzione a non scendere sotto quella temperatura: l’intensità degli aromi potrebbe essere compromessa o, nella migliore delle ipotesi, limitata. Più in generale, è importante non salire mai oltre i 10 gradi e non scendere mai sotto i 6. Va inoltre tenuto presente che, una volta nel bicchiere, lo champagne tenderà a “scaldarsi” e ad acquisire 1 grado di temperatura ogni 4/5 minuti. Indispensabile, per una degustazione ottimale, il classico flûte, piccolo e affusolato. Mentre, a differenza di quanto is possa pensare, la “coppa di champagne” non permette al vino di conservarsi alla temperatura ideale. Immancabile poi il secchiello con il ghiaccio, per riporre la bottiglia di champagne al fresco una volta aperta e mantenere la temperatura.