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Opinioni

Fausto Carotenuto: «Che 2023 ci aspetta? Un anno di problemi che faranno crescere l’umanità»

Le previsioni per il 2023 di Fausto Carotenuto, già giornalista e analista per il governo, oggi studioso e scrittore di tematiche spirituali, ai microfoni del DiariodelWeb.it

Fabrizio Corgnati

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Alcune immagini del 2022 (© Ansa)

Covid, crisi economica, guerra in Ucraina. Gli ultimi anni di storia dell’umanità ci hanno riservato una lunga lista di avversità e di emergenze, che non accennano a diminuire anche nel 2023 che ha appena visto la luce. Ma se questi problemi non fossero soltanto una disgrazia, bensì fossero stimoli all’evoluzione e alla crescita dell’umanità? Questo è l’originale punto di vista di Fausto Carotenuto, già esperto giornalista, formatosi all’Osservatore Politico di Mino Pecorelli, e poi analista per il governo, poi diventato studioso, scrittore e comunicatore di tematiche spirituali. Ecco le sue previsioni per il nuovo anno ai microfoni del DiariodelWeb.it.

Fausto Carotenuto, che 2023 ci aspetta?
Questi sono anni molto intensi, non so se ce ne siamo accorti…

Abbastanza, direi.
Ma in effetti tutti gli anni della storia sono utili. Le nostre vite devono essere abbastanza intense da poter essere usate. Chi si illude che veniamo sulla Terra solo per rilassarci e goderci il panorama non si ricorda qual è il vero motivo.

Cioè?
Diventare migliori, più forti, più capaci di fare il bene. Volete una prova: scambiereste il vostro modo di vedere la vita oggi con quello di vent’anni fa? Quando lo chiedo a tutti i miei allievi o agli ascoltatori delle mie conferenze, la stragrande maggioranza dice: «No, per carità». Questo dimostra che è in corso un’evoluzione del nostro modo di essere, del nostro io, l’unica cosa immortale che abbiamo.

E come avviene questa evoluzione?
Questa è la seconda domanda che faccio. Che cosa è successo in questi vent’anni? Sono capitate un sacco di cose: malattie, rovesci di fortuna, lutti, licenziamenti, crisi… E siamo cresciuti di più grazie al riposo, alle vacanze, alle pizze con gli amici, alle ragazze, al cinema, o quando abbiamo avuto dei problemi? Evidentemente, sono i problemi che ci fanno crescere di più.

Questo vale anche per l’umanità nel suo complesso?
Questo flusso degli eventi non è casuale, dal momento che va tutto nella direzione di farci crescere. Questo vale per le singole persone, che poi tutte insieme fanno i popoli, le società. Serve a farci reagire, a diventare più saggi. Questo è ciò che ci aspettiamo anche per l’anno prossimo.

Il 2023 sarà un altro anno di crescita?
Negli ultimi 50-60 anni di storia dell’umanità la crescita è più rapida e tende soprattutto al risveglio delle coscienze. E per risvegliare le coscienze servono spesso molti traumi, molti dolori, molti pizzicotti. Aspettiamocene un po’.

Il Covid è stata una di queste avversità che ci ha aiutato a crescere come umanità?
Sì. Attentamente pianificata, e sta funzionando. Così come le guerre mondiali, l’Olocausto, lo scoppio delle bombe atomiche. L’inizio del risveglio delle coscienze, cinquant’anni fa, è stato facilitato dai precedenti cinquant’anni orribili. Ai quali le generazioni successive hanno potuto assistere attraverso i video, a tal punto che li hanno quasi vissuti. Quello è stato il cibo per la nostra reazione.

Qual è stata esattamente questa reazione?
Il passaggio del principio d’autorità da esteriore a interiore. Ci hanno sempre detto che cosa dovevamo fare, dapprima la Chiesa, poi i nostri governanti. E noi, quasi tutti, ci abbiamo sempre creduto. Dagli anni ’60 in poi qualcosa è iniziato a cambiare, dapprima in forme caotizzanti come la contestazione. È lo stesso insegnamento che ci portò duemila anni fa Cristo, quando disse di contare sul nostro cuore invece che su un’autorità esterna. L’hanno preso talmente sul serio che hanno fondato il papato…

In che senso il Covid è stato uno stimolo per questo risveglio?
Nel senso che ci ha messo di fronte alla realtà. Ovvero, che i poteri esterni sono tutti compatti nel mentire, nel truccare, nello sfruttare l’emergenza. E ha fatto nascere la voglia di creare un mondo parallelo, fondato sul bene: dalle organizzazioni dei medici alle scuole extra-statali. La credibilità dei media e dei governi è crollata. Questo fatto è stato clamorosamente evidente, per coloro che si stanno svegliando, che io valuto in un terzo dell’umanità. Un numero enorme, rispetto al passato, quando ne esisteva solo qualche gruppetto.

Quali sono questi poteri esterni a cui fa riferimento?
Ci sono due ordini di poteri. Il primo, che ha organizzato il progetto positivo, di crescita. Un genitore che alleva bene i figli e che vuole che crescano indipendenti, capaci di decidere, di fare il bene per propria libera scelta.

Qualcuno lo chiamerebbe Dio.
Io lo chiamo coscienza universale, intelligente, di cui noi siamo scintille. Che ci ha dotati del libero arbitrio, della possibilità di compiere la scelta sbagliata, e quindi con una parte di sé ha creato anche gli organizzatori di quel male. Da anni si scontrano due piramidi di male, due tipi diversi di manipolazione del genere umano, che servono a farlo crescere.

Quali sono queste due piramidi?
Una è quella di Trump, di Putin, della destra. L’altra è quella della finta sinistra, di Biden, dei democratici. Due massonerie, due gruppi politici e due gruppi religiosi. La seconda piramide ha stravinto negli ultimi dieci-dodici anni e oggi è in corso un evidente riequilibrio. In Italia si è visto subito con il cambio di governo, negli Usa con il ritorno alla vittoria dei repubblicani. E, non a caso, sono scoppiati anche gli scandali nell’Unione europea che sono andati a colpire proprio il centrosinistra.

Ma le due piramidi svolgono lo stesso ruolo?
Non ce n’è una meglio dell’altra. Sugli aspetti fondamentali, ovvero l’attacco alla natura umana attraverso i farmaci, l’alimentazione sbagliata, l’elettromagnetizzazione, Davos, le guerre, non c’è una differenza di politica.

Nei giorni scorsi si è spento il Papa emerito Benedetto XVI. Che idea si è fatto della sua figura e delle sue dimissioni?
Ratzinger era un esponente della Chiesa conservatrice, quella di Wojtyla, dell’Opus Dei, ed è stato costretto alle dimissioni da un colpo di Stato dei Gesuiti, di Papa Francesco. Anche nella Chiesa, insomma, assistiamo a quello stesso riequilibrio tra le due piramidi.

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1 Commento

1 Commento

  1. Avatar

    Pippo

    9 Gennaio 2023 at 18:29

    sono mesi che lo seguo…
    interessante, ma da prendere con le pinze.

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