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Opinioni

Garavaglia: «I lombardi hanno premiato la coerenza di Meloni e il governo di Fontana»

Al DiariodelWeb.it il commento sulle ultime elezioni regionali in Lombardia del candidato più votato di Fratelli d’Italia in provincia di Milano, Christian Garavaglia

Fabrizio Corgnati

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I festeggiamenti per la vittoria di Attilio Fontana alle elezioni regionali in Lombardia (© Agenzia Fotogramma)

Se nel Lazio la coalizione di centrodestra ha strappato la Regione agli avversari del centrosinistra, eleggendo alla presidenza Francesco Rocca, in Lombardia ha riconfermato l’uscente Attilio Fontana. Un risultato altrettanto netto (54,67% di preferenze per il candidato), in particolare per Fratelli d’Italia, che ha ottenuto un successo senza precedenti su base locale, strappando il 25,18%. Il DiariodelWeb.it ne ha parlato con Christian Garavaglia, il consigliere più votato del partito in provincia di Milano.

Christian Garavaglia, se le avessero detto un mese fa che sarebbe stato il più votato del partito più votato, cosa avrebbe risposto?
La risposta è semplice. Che sarebbe stato un risultato eccellente, perché superare quota diecimila preferenze non è certamente comune né usuale.

Dunque ha superato anche le sue stesse aspettative?
Diciamo che alle spalle ho un percorso duraturo, di ventiquattro anni di esperienza in consiglio comunale, di cui dieci da sindaco. Questi trascorsi mi davano fiducia, sapevo di avere le carte in regola per fare un buon risultato.

L’esperienza da amministratore ha fatto la differenza?
In particolare il territorio in cui sono più conosciuto, cioè l’ovest milanese, mi ha seguito ed evidentemente ha apprezzato il mio lavoro serio e i risultati ottenuti. Infatti il grande consenso mi è arrivato da quelle zone.

Notevole è stato anche il risultato ottenuto dal partito, che non aveva mai sfondato a questi livelli al nord.
A livello regionale è vero: questa è l’occasione per Fratelli d’Italia di dare un’impronta in Lombardia. Ricordo che alla scorsa tornata, cinque anni fa, ottenemmo una percentuale marginale, mentre la maggioranza dei consensi andò alla Lega. Ora sono cambiati un po’ i ruoli. Ma questo risultato arriva sull’onda lunga del successo di Giorgia Meloni allo scorso 25 settembre.

Dunque anche lei concorda sul fatto che questo voto locale ha dei risvolti nazionali?
Ricordo che anche in occasione delle politiche la Lombardia fu una Regione tra quelle in cui Fdi ottenne le percentuali maggiori, il 28,5%. Quindi c’è una leader che trascina, che piace e continua a piacere, dato che i sondaggi riportano un consenso in continuo aumento verso di lei. Ma c’è anche un radicamento territoriale che Fdi ha accresciuto negli ultimi anni.

Questa è una risposta anche a chi, come Calenda, ha parlato di voto ideologico?
Sicuramente sì. Quando si vota per le elezioni amministrative, i cittadini guardano alle persone che li rappresenteranno e porteranno avanti i programmi, più che all’ideologia. Lo dimostra il fatto che, spesso, alle comunali viene eletto un sindaco del colore opposto rispetto a quello che ottiene la maggioranza alle politiche nello stesso territorio. Il governo regionale è stato scelto perché ha lavorato in modo soddisfacente e ha candidato persone credibili che hanno raccolto il consenso degli elettori.

Insomma, è stata una promozione dei primi mesi di governo Meloni, ma anche della giunta Fontana, a dispetto delle tante controversie che l’hanno vista protagonista in questi cinque anni.
Concordo. Ci gioviamo di avere alle spalle una leader coerente e chiara, ma anche di avere un programma, che almeno in parte è stato realizzato, peraltro in modo soddisfacente, e questo ci ha dato credibilità nei confronti dei cittadini. Quando si lavora, i risultati arrivano anche nella seconda tornata.

Nei prossimi cinque anni che cosa si devono aspettare i cittadini lombardi?
Regione Lombardia rappresenta uno dei motori economici dell’Italia: non lo dico io, lo dicono i dati. Da sola genera circa il 23% del Pil nazionale. Questo significa che ci sono grandi potenzialità, che però vanno concretizzate.

Sotto quali punti di vista?
Primo, la sanità. Secondo, l’economia locale. Terzo, i trasporti. Quarto, l’ambiente. Quinto, sport, cultura e scuola. Abbiamo vari ambiti in cui lavorare, continuando quel programma che è stato incanalato e indirizzato dalla giunta Fontana I. Su queste tematiche credo che ci sia l’opportunità di migliorare quello che già funziona bene.

Cosa intende dire?
Che le criticità esistono, ma la Lombardia rimane un’eccellenza a livello sanitario, economico, ha grandi pregi a livello ambientale e grandi opportunità dal punto di vista social-sportivo come le Olimpiadi di Milano e Cortina. Ci sono tanti fronti sui quali la Lombardia ha già dimostrato di saper far bene. Certo, non ho le fette di salame sugli occhi: so che qualcosa va migliorato ed è per questo che siamo qua.

Si aspetta che il cambiamento dei rapporti di forza elettorali tra Fratelli d’Italia e Lega porti a un riequilibrio anche a livello politico, nella nuova giunta che è in corso di formazione?
Innanzitutto, per quanto vedo, c’è grande rispetto degli equilibri in coalizione. Solo rispettando gli alleati di centrodestra si può andare avanti e lavorare bene. Ma rispettare gli equilibri significa anche rispettare i numeri: quindi sicuramente i pesi sono diversi rispetto alla giunta precedente.

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1 Commento

1 Commento

  1. Avatar

    Paolo Ferraris

    24 Febbraio 2023 at 20:14

    “Primo, la sanità. Secondo, l’economia locale. Terzo, i trasporti. Quarto, l’ambiente. Quinto, sport, cultura e scuola.” La scuola, uno dei pilastri della civiltà e della società relegata al quinto posto come se fosse qualcosa di superfluo, una sorta di hobby. E la sicurezza? Nemmeno menzionata. Ma fatemi il piacere. Cercate di far funzionare quello che non funziona e lasciate quello che funziona a chi già ci lavora senza bisogno di politici.

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