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Opinioni

Marco Pizzuti: «Gli Usa non vogliono negoziati. Così si rischia la guerra mondiale»

L’ex ufficiale dell’esercito Marco Pizzuti racconta al DiariodelWeb.it la lettura della guerra in Ucraina che ha affidato al suo ultimo libro «Attacco all’Europa»

Fabrizio Corgnati

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Una scena dalla guerra in Ucraina (© Agenzia Fotogramma)

«Attacco all’Europa» è l’eloquente titolo dell’ultimo libro (edito da Il punto d’incontro) di Marco Pizzuti, esperto di controinformazione, ex ufficiale dell’esercito e scrittore. Che, anche in quest’opera, si esercita in un’interpretazione, controcorrente per quanto incredibilmente ben documentata, della guerra in Ucraina. Non quella di un putiniano, come pure sarà definito dai principali organi di stampa, ma di chi mette in luce un punto di vista suffragato dai fatti: il sostegno militare dell’Europa a Kiev rischia di dare il via a un’escalation che non conviene né al vecchio Continente, né tantomeno all’Italia.

Marco Pizzuti, come mai lei parla di «Attacco all’Europa»?
La risposta è ovvia. Intanto le sanzioni disposte da Washington e dalla Nato non potevano colpire la Russia, che ha risorse immense e può bypassarle attraverso i suoi Paesi alleati, come l’India e la Cina. In questo senso, l’Occidente è in minoranza nel mondo. In compenso le sanzioni hanno colpito noi, attraverso l’aumento del prezzo del gas.

Non solo le sanzioni, ma anche la distruzione dei gasdotti North Stream 1 e 2.
Che era già nell’agenda degli Stati Uniti, i quali vedono come fumo negli occhi l’alleanza economica tra Russia ed Europa. Come ha rivelato il dossier scritto da un premio Pulitzer come Seymour Hersh, le prove portano tutte a stabilire che a far saltare i gasdotti siano stati gli Usa. Anche se i media ci raccontano che sono stati i russi, masochisti, a sabotare la loro stessa vendita di gas, che pure era lucrativa.

Uno più uno fa due. Quindi, lei dice, questa guerra conviene solo a Washington.
Esattamente. Tutto il contrario delle balle raccontate dalla propaganda atlantista, che prende in giro la popolazione. All’inizio c’era stato detto che Putin era il nuovo Hitler, un pazzo che voleva invadere l’intera Europa, dagli Urali a Lisbona, e quindi dovevamo inviare armi all’Ucraina.

Con buona pace dell’articolo 11 della Costituzione, che afferma che «l’Italia ripudia la guerra».
Del resto, l’Italia è una colonia Usa. E, quando si tratta di assecondare i padroni di Washington, basta interpretare la Carta in modo creativo.

Ma la narrazione mainstream non si è fermata qui.
Poi, improvvisamente, il terrificante esercito russo è stato descritto come una super-schiappa, che non riusciva neanche a conquistare la piccola regione del Donbass e che stava per essere sconfitta dall’armata ucraina. Che la vittoria sui russi era semplice, garantita dalle sanzioni che avrebbero portato al loro default e dalla rivolta interna contro Putin, che era dato come morente per un cancro terminale.

Non sembra sia andata a finire così.
Nel frattempo i russi occupavano il Donbass e le regioni del Sud, fino alla Crimea. E la Russia, invece di indebolirsi, si rafforzava economicamente, al contrario di noi.

Una contraddizione dietro l’altra.
Basta mettere in fila i titoli di giornale dall’inizio della crisi a oggi per renderci conto che ci è stato raccontato tutto e il contrario di tutto. Putin viene descritto allo stesso tempo come un pazzo assassino, che andrebbe eliminato, e come un saggio che non userà mai le sue seimila testate atomiche, nonostante l’escalation della Nato.

Lei va anche oltre: non si limita ad affermare che gli Usa siano saliti sul carro della guerra per propria convenienza, ma che abbiano addirittura fatto di tutto per farla scoppiare.
Dal crollo del muro di Berlino e dalla distruzione dell’Unione sovietica in poi, l’America e la Nato hanno disatteso tutte le promesse fatte a Gorbaciov e ai successivi premier russi. Non si è andati verso la pace, ma al contrario si è iniziata una politica sempre più aggressiva. Ora le basi Nato sono in quasi tutti gli ex Paesi del patto di Varsavia: un accerchiamento militare di Washington a Mosca.

Fino ad arrivare in Ucraina.
Che era considerata uno Stato cuscinetto, da mantenere neutrale, senza basi missilistiche che sarebbero state considerate una minaccia alla sicurezza nazionale interna della Russia. Proprio come sostennero, a parti inverse, gli stessi americani ai tempi della crisi di Cuba, quando i sovietici stavano mettendo i missili nucleari sull’isola.

Non sarebbe la prima volta, del resto, in cui gli Stati Uniti utilizzano un pretesto per provocare una destabilizzazione internazionale.
La guerra del Vietnam, forse, è il caso più clamoroso. Venne fatta scoppiare con l’incidente di Tonchino, che oggi sappiamo essere stato creato a tavolino. Però morirono tre milioni di persone, la maggior parte civili, per colpa dei bombardamenti a tappeto sui villaggi da parte degli americani, che utilizzavano anche il micidiale fosforo. E poi la Jugoslavia, l’invasione dell’Iraq… Eppure nessun tribunale internazionale ha mai processato gli Usa per crimini di guerra.

Torniamo all’Ucraina.
Nel 2014, durante la rivolta di Maidan, i cecchini spararono dai tetti, uccidendo decine di persone. Successivamente i mercenari georgiani protagonisti di quest’operazione rivelarono di essere stati pagati dall’opposizione. In piazza c’erano anche il senatore americano John McCain e il sottosegretario Victoria Nuland, a incitare i rivoltosi a far cadere il governo ucraino. Più palese di così.

In quel golpe, in effetti, il legittimo presidente ucraino Yanukovych fu deposto.
E venne insediato un regime di terrore. Altro che difesa della democrazia. Zelensky ha bandito i partiti d’opposizione con legge d’emergenza, ha chiuso le tre reti televisive d’opposizione e ne ha arrestato il proprietario. I primi negoziatori ucraini con la Russia furono assassinati perché ritenuti traditori della patria. Dal 2014 è stato persino vietato alla minoranza russa di parlare la propria lingua: immaginiamo cosa sarebbe successo se avessimo proibito il tedesco nel nostro Alto Adige.

Detto che pensare a una sconfitta militare della Russia sembra complicato, allora quale sarebbe il vero obiettivo degli Stati Uniti?
Con questo conflitto pensavano di trascinare Mosca in una trappola, sperando di far crollare Putin dall’interno, contando sul dissenso che avevano costruito negli anni. Ma questo si è limitato al 20% della popolazione: il ceto sociale medio-alto, che era stato americanizzato studiando nelle università occidentali, con il mito del neoliberismo. Quest’operazione si è rivelata un fallimento totale.

E adesso?
Gli americani, così come del resto anche i russi, si ritrovano in una situazione in cui non possono tornare indietro. E quindi alzano la posta.

Ma così non si rischia una terza guerra mondiale?
Il rischio è concreto. Penso a una guerra non atomica: i missili strategici non farebbero comodo a nessuno perché significherebbero la distruzione totale. Ma un conflitto convenzionale, in un’area di scontro limitata, con il confronto di Russia, Cina e India contro America ed Europa. Per forza di cose, nel tempo si arriverà a un negoziato, che però adesso gli americani non vogliono.

4 Commenti

4 Comments

  1. Avatar

    requis

    14 Marzo 2023 at 7:57

    fa piacere, di tanto in tanto, leggere interviste interessanti con personaggi che hanno da dire cose non ovvie o, al limite, mendaci.A capo del caos che ci sta affliggendo da fin troppo tempo ci sono i soliti personaggi infami, una accozzaglia di psicopatici e tagliagole che dovrebbero essere tolti di mezzo. Sorge la domanda spontanea: qual è il motivo che trattiene le popolazioni di quei Paesi a porre rimedio al caos ? Si tratta di Paesi “avanzati”, di buona cultura, leaders in diversi campi dello scibile. Qualcuno sorride: beata ingenuità. Vorrei poter sorridere anch’io, ma non ci riesco.

  2. Avatar

    Piero

    14 Marzo 2023 at 7:58

    che i capi politici siano servi degli usa se vogliono governanti è chiaro e dal 1945. ma che gli altri stati europei non siano capaci di dire basta alla guerra e prendiamoci la ns autonomia politica europea mi scandalizza ed invece sarebbe l’unico modo per far ripensare gli usa e la nato a desistere dalla loro politica attraverso le armi e le guerre con le quali hanno manomesso la vita di altri popoli e nazioni…come oggi in ucraina!

  3. Avatar

    maurizio gara

    14 Marzo 2023 at 21:12

    Poi alla prossima guerra mondiale andate a chiedere agli USA di venirvi a salvare il culo! Se no non si capisce perché ci siano 200 basi USA in Europa, a salvarci dal nostro autolesionismo, e dall’imperialismo tedesco e russo. Tedeschi e russi che hanno pure provato una alleanza sottobanco, ma che intanto hanno trovato uno che ha rotto le uova nel paniere silurando nord stream 1 e 2.

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    Cristoforo

    14 Marzo 2023 at 21:22

    “Si arriverà a un negoziato”, dice. Ma intanto il sogno dell’egemonia totale, globale degli USA è già finito. È già una grandissima vittoria! Non credo si tornerà mai indietro…

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