Politica
Meloni e l’Ucraina: perché l’Italia fa bene a non seguire Macron e Tusk
Nathalie Tocci critica Meloni per l’assenza dell’Italia dal gruppo dei volenterosi sull’Ucraina. Ma è davvero un male? E se fosse una scelta di sovranità e buon senso?

Nathalie Tocci ha firmato su La Stampa un duro attacco al governo italiano. Il tema? La presunta assenza dell’Italia dal gruppo dei cosiddetti “Paesi volenterosi” sull’Ucraina. Paesi che, secondo l’editorialista, starebbero guidando la futura architettura di sicurezza europea. Ma a ben vedere, la critica rivela più i limiti dell’élite europeista che della nostra premier Giorgia Meloni.
L’ossessione per l’apparenza
Viviamo in un’epoca in cui contano foto, telefonate e simboli, non sostanza. Tocci lamenta che l’Italia non “compare”, non “appare”, non “partecipa”. Ma la vera domanda è: partecipare a cosa? E con quale scopo?
In un mondo che scivola verso la propaganda diplomatica, forse è giusto non seguire il carrozzone di chi vuol fare la guerra con il volto della pace. E se l’Italia fosse semplicemente più lucida, e meno incline a seguire i falchi di Bruxelles?
Il rischio dei “volenterosi”: più guerra che pace
Secondo Tocci, chi guida l’Europa oggi deve essere pronto a “braccare Trump”, “resistere a Mosca”, “invocare sanzioni”, “prepararsi a inviare forze di rassicurazione”. Un copione già visto: più armi, meno diplomazia. Più posture, meno soluzioni.

Mandatory Credit: Photo by EyePress News/Shutterstock (15294496i)
(L-R) Federal Chancellor of Germany Friedrich Merz, President of France Emmanuel Macron, President of Ukraine Volodymyr Zelenskyy, Prime Minister of the United Kingdom Keir Starmer and Prime Minister of Poland Donald Tusk attend a joint news conference following their meetings and negotiations, Kyiv, Ukraine, on May 10, 2025. Ukraine and European leaders agreed on Saturday (May 10) to an unconditional 30-day ceasefire on May 12 with the backing of U.S. President Donald Trump, threatening President Vladimir Putin with new massive sanctions if he failed to comply. The leaders of Britain, France, Germany, Poland and Ukraine met in Kyiv, after which they held a phone call with Trump. The U.S. leader, who wants a rapid peace, has not commented publicly on the course of action. The European leaders said the terms of a peace deal would be negotiated during the 30-day pause in fighting. The visit falls on the final day of a May 8-10 ceasefire declared by Putin that Ukraine did not accept, denouncing it as a sham. Both sides have accused each other of violating it.
‘Coalition of the willing’ leaders meet in Kyiv, Ukraine – 10 May 2025
Giorgia Meloni ha scelto una linea più prudente. Non per debolezza, ma per non bruciare inutilmente il ruolo dell’Italia. Non si tratta di fare da gregari ai Macron e ai Tusk di turno, ma di preservare un margine d’azione autonomo, lontano dal fanatismo geopolitico.
L’Italia deve fare l’Italia
L’Italia non è la Francia, non è la Germania, non è la Polonia. E non deve esserlo. Ogni Paese ha il suo interesse nazionale. Il nostro non è certo quello di alimentare un conflitto senza via d’uscita.
La posizione italiana può sembrare “assente” ai salotti romani e ai redattori europeisti, ma è forse l’unica coerente con l’interesse del popolo italiano, stanco di una guerra infinita e di sacrifici a senso unico.
Davvero siamo meno credibili perché non facciamo i “volenterosi”?
O siamo finalmente un Paese che non si fa dettare la linea da Berlino e Parigi? L’Italia non è assente. L’Italia sceglie con attenzione dove e come esserci. Non per una foto, ma per incidere. Quando serve. E nel modo giusto.
E voi? Pensate che l’Italia debba seguire Macron e Starmer, o fare la sua parte con autonomia? Scrivetelo nei commenti.
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Bisi Paolo
20 Maggio 2025 at 15:59
Italia deve restare almeno neutrale e contro la guerra che preparano gli europeisti
alex
20 Maggio 2025 at 17:15
Meloni fa bene a fare così.
Risparmieremo molte bare di soldati italiani che tornano dall’ Ucraina con i piedi in avanti.
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