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Economia & Lavoro

Dal posto fisso alla flessibilità, il 40% degli italiani sceglie una carriera non lineare

Il 40% degli italiani sta scegliendo una carriera “non lineare”, valorizzando le soft skills per sviluppare il proprio talento. Questo trend coinvolge anche i lavoratori over 45 e sottolinea l’importanza della flessibilità nel mercato del lavoro odierno

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Scelte e cambiamento - Dal posto fisso alla flessibilità, il 40% degli italiani sceglie una carriera non lineare
Scelte e cambiamento (© Depositphotos)

Il concetto di “carriera tradizionale” sta subendo una trasformazione significativa. Secondo uno studio di GoodHabitz, condotto su un campione di 1000 lavoratori italiani, il 40% dei dipendenti sta seguendo un percorso lavorativo “non lineare”, caratterizzato da cambi di settore o ruolo all’interno della stessa azienda o di realtà diverse. Questa tendenza sfata il mito della carriera “verticale” come unica via al successo professionale.

Flessibilità e cambiamenti di carriera

Questa nuova normalità riflette il desiderio di ridisegnare il proprio percorso professionale e sviluppare competenze trasversali, fondamentali per adattarsi a un mercato del lavoro in continua evoluzione. Il fenomeno non riguarda solo le generazioni più giovani (38%), ma coinvolge anche un significativo 41% dei lavoratori over 45. Inoltre, le donne sono più propense degli uomini ad adottare percorsi non convenzionali, con un 43% contro il 37%.

Il ruolo delle soft skills

Un elemento fondamentale che emerge dalla ricerca è il ruolo delle soft skills nel plasmare le carriere moderne. Competenze come il problem solving (92%), la gestione dello stress (90%) e il lavoro di squadra (88%) sono considerate cruciali per affrontare le sfide del mondo del lavoro odierno. Le soft skills aiutano a scoprire nuove predisposizioni personali (81%), a sviluppare il proprio talento (79%) e a costruire la carriera ideale (74%).

Soft skills e retention aziendale

Investire nello sviluppo delle competenze trasversali non solo migliora la produttività e l’efficienza dei dipendenti, ma contribuisce anche alla retention dei talenti. I dipendenti in aziende con oltre 250 persone hanno maggiori probabilità di cambiare ruolo all’interno della stessa azienda piuttosto che cercare opportunità esterne (48% vs 40% della media). Questo evidenzia l’importanza per le aziende di ascoltare le nuove dinamiche del mercato del lavoro e valorizzare le soft skills come catalizzatore per la crescita professionale e la realizzazione personale.

Il trend della carriera non lineare rappresenta dunque una preziosa opportunità sia per i dipendenti che per le aziende. L’adattabilità e le competenze trasversali diventano indispensabili per navigare attraverso i continui cambiamenti del mercato. Offrire ai dipendenti la possibilità di sviluppare il proprio talento e scoprire le proprie propensioni favorisce il loro benessere e la loro crescita personale, migliorando al contempo i risultati aziendali. Investire in un’ampia gamma di competenze contribuisce a promuovere una cultura aziendale dinamica e innovativa, garantendo una maggiore resilienza organizzativa e un vantaggio competitivo nel lungo termine.

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