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Superlega del Tennis: meno match e più soldi con 4 Slam e 10 Mini

Il tennis si prepara a una rivoluzione con il “Premium Tour”: 4 Grandi Slam si uniscono a 10 mini Slam, garantendo premi maggiorati e parità di montepremi. Angelo Binaghi propone Roma come sede futura, mentre i tornei si adattano ai nuovi flussi finanziari e a un calendario più leggero per i giocatori.

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Jannik Sinner
Jannik Sinner (© Agenzia Fotogramma)

Mentre il presidente della Federtennis Angelo Binaghi dichiara che Roma potrebbe ospitare uno Slam, l’intero universo del tennis sembra ruotare come una pallina lanciata al servizio di Federer nel pieno dei suoi anni d’oro. Non è un segreto che il business dello sport sia più volubile del meteo inglese a Wimbledon, e con i petrodollari che bussano alla porta, era solo questione di tempo prima che il Grande Slam decidesse di rinnovarsi. Ma non si tratta di un semplice lifting; piuttosto di un intervento di chirurgia estetica radicale.

L’indiscrezione, rilanciata da The Athletics, parla di un futuro formato chiamato “Premium Tour”. Immaginate questo: i quattro tornei del Grande Slam non sono più bastioni isolati, ma si fondono con dieci mini Slam “combined” (dove si gareggia sia nel maschile che nel femminile), culminando in un gran finale a squadre. In totale, 15 appuntamenti che trasformeranno il calendario tennistico in una specie di maratona elitaria, accessibile solo ai più tenaci.

E qui entra in gioco la parte divertente: i 4 Major, in uno slancio di apparente generosità, preleveranno una percentuale dei propri incassi dai diritti TV per aumentare i premi in denaro. I Top 300 uomini vedranno raddoppiare i loro prize money, mentre le prime 300 donne avranno un aumento che fa impallidire persino i loro guadagni attuali. Parità di montepremi tra i circuiti? Fatto. E per non farci mancare nulla, i giocatori godranno di 6-8 settimane di riposo a fine anno, forse per recuperare dal jet lag o dalla confusione di un calendario così fitto.

Binaghi non scherza affatto quando parla di portare uno Slam a Roma. La capitale italiana, con la sua storia e il suo fascino, sembra pronta a diventare una delle pietre miliari di questo nuovo ordine tennistico. Gli arabi? Ancora nessuna certezza, ma i segnali sono chiari come una giornata senza nuvole: il denaro non dorme mai, e il tennis sembra essere il nuovo campo di battaglia.

Resta da vedere come questa rivoluzione impatterà i tornei minori. Saranno relegati a semplici antipasti prima del piatto forte dei mini Slam e del tour finale? Solo il tempo lo dirà.

In conclusione, mentre i fan si interrogano sul futuro, i giocatori si preparano a un’epoca di maggiori guadagni e meno tornei, una formula che su carta promette spettacolo e innovazione. Ma come in ogni bel dramma sportivo, non è il nuovo formato a tenere in pugno lo spettatore, bensì il talento e la passione dei suoi protagonisti. Sarà il “Premium Tour” a rendere il tennis ancora più intrigante, oppure si trasformerà in un circo troppo ricco per il suo stesso bene? Affilate le racchette, il 2025 è dietro l’angolo.

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