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Politica

Governo: avanti con l’autonomia differenziata e il presidenzialismo

Riunione a Palazzo Chigi per discutere l’autonomia differenziata e un “cronoprogramma” per il presidenzialismo, entrambe le riforme saranno avviate e portate a termine “nel più breve tempo possibile”

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Il Governo Meloni al Senato
Il Governo Meloni al Senato (© Palazzo Chigi)

ROMA – Avanti con l’autonomia differenziata, con il primo via libera al ddl “in uno dei prossimi Consigli dei ministri”, e un “cronoprogramma” per il presidenzialismo, riforma da avviare e portare a termine “nel più breve tempo possibile”. Queste le decisioni emerse dalla riunione convocata ieri pomeriggio a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un “vertice” per fare il punto della situazione e cercare di ‘sminare’ un terreno su cui, all’interno della maggioranza, ci sono sensibilità diverse.

All’incontro hanno partecipato, oltre a Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Roberto Calderoli, Elisabetta Casellati, Raffaele Fitto e Francesco Lollobrigida. Palazzo Chigi, al termine, assicura che dalla riunione è emersa “grande sintonia” sui temi sul tavolo, “in linea con gli impegni assunti con gli italiani e definiti nel programma di coalizione”.

Autonomia differenziata

Primo dossier da affrontare è quello dell’autonomia differenziata, cavallo di battaglia dei leghisti, contro il quale l’opposizione già annuncia ‘barricate’ in Parlamento. Un progetto che, però, ha fatto emergere dubbi anche all’interno della coalizione, in particolare in Forza Italia. Proprio Tajani, nei giorni scorsi, aveva sottolineato che “la nuova riforma non deve penalizzare il Sud”.

L’indicazione emersa, comunque, è che sul dossier si va avanti, anche se non è stato indicato un termine preciso. Nella nota, sul punto, si afferma che è stato “definito il percorso tecnico e politico per arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione preliminare del disegno di legge sull’autonomia differenziata”, già messo a punto da Calderoli. Approvazione che per la Lega deve arrivare prima del voto per le regionali in Lazio ma, soprattutto, in Lombardia.

Capitolo Presidenzialismo

Per quanto riguarda gli altri temi, è stato deciso “di definire il cronoprogramma sullo status di Roma Capitale e sulla riforma in senso presidenziale dello Stato”. Per quanto riguarda il presidenzialismo, Casellati ha concluso il giro di incontri con i partiti della maggioranza (Fdi, Fi, Lega e Noi Moderati) e da oggi avvierà i colloqui con le opposizioni, a partire dal Terzo Polo: Carlo Calenda e Maria Elena Boschi sono attesi al Ministero alle 10.30. “Noi – ha anticipato oggi il leader di Azione – siamo favorevoli al fatto che si elegga direttamente il premier ma riteniamo che il presidente della Repubblica sia l’unica istituzione che funzioni”. Lunedì sarà la volta del Movimento 5 stelle, poi degli altri.

Dopo saranno tirate le conclusioni, per definire una proposta per la riforma costituzionale. Giorgia Meloni, però, non vuole perdere tempo. “L’obiettivo del governo – sottolinea Palazzo Chigi – è mantenere gli impegni presi con i cittadini nel più breve tempo possibile”. Garantendo, ha sottolineato stasera la premier, il “più ampio coinvolgimento del Parlamento e delle forze politiche”. Un coinvolgimento, però, che non deve portare a tempi dilatati: “Gli italiani – aveva ribadito appena sabato scorso a Milano – ci hanno dato un mandato, e noi quel mandato intendiamo portarlo a termine. Dialogando, ma senza lasciare che atteggiamenti dilatori di altri ci impediscano di andare dove gli italiani ci hanno chiesto di arrivare”.

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