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La telenovela Cristiano Ronaldo e la Juventus

Cristiano Ronaldo ha vinto parzialmente un arbitrato contro la Juventus, ottenendo 9,8 milioni di euro per stipendi arretrati. La decisione arriva dopo che CR7 ha lasciato la Juve nel 2021, con dispute sui pagamenti durante il COVID-19

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Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus
Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus (© Depositphotos)

C’era una volta, o meglio, qualche anno fa, un colpo di scena tanto acclamato quanto un episodio pilota di una serie Netflix: l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Proclamato come il “colpo del secolo”, l’asso portoghese doveva essere il messia che avrebbe finalmente guidato la Vecchia Signora verso la tanto agognata vittoria della Champions League.

Si parlava di contratti pubblicitari multimilionari e di trofei che avrebbero riempito la sala delle vittorie come mai prima. Fast forward al 2021, il sogno si è trasformato in un incubo burocratico da far impallidire Kafka: un divorzio non solo sportivo ma anche legale, finito a carte bollate.

CR7 ha lasciato Torino nell’agosto del 2021, con le valigie cariche di gol ma con il cuore appesantito da promesse non mantenute. Tornato al suo amato Manchester United, sembrava aver chiuso un capitolo. Ma, ahimè, chi pensava di essersi liberato di Ronaldo aveva sottovalutato la tenacia del campione; la disputa sui suoi stipendi, rimasti in sospeso durante il periodo del COVID quando quattro mensilità furono differite, lo ha riportato sotto i riflettori italiani in un contesto meno lusinghiero. E il colpo di scena? Ieri, il Collegio Arbitrale ha dato parzialmente ragione a Ronaldo, che sosteneva di essere creditore di quasi venti milioni di euro. Alla fine, si dovrà accontentare di “soli” 9.774.166,66 euro (più gli interessi).

La Juve, nel suo comunicato, ha cercato di dipingere la decisione come una vittoria, sottolineando la validità dell’accordo di riduzione dei compensi stipulato con Ronaldo durante la stagione 2020/21 e ribadendo l’assenza di qualsiasi “carta segreta” che potesse obbligare il club a pagamenti ulteriori. Tuttavia, le domande di nullità e di adempimento sollevate da Ronaldo sono state rigettate, confermando che non c’era dolo da parte della società, ma solo una trattativa fallita che ha comportato una responsabilità precontrattuale, costando alla Juve circa 9,8 milioni di euro.

Nonostante la fiducia ostentata, è chiaro che la dirigenza bianconera non aveva previsto un tale esito, non avendo accantonato una quota di rischio per questa contingenza nei propri bilanci. La notizia non potrebbe arrivare in un momento peggiore, considerando che il primo semestre del 2023-24 si è chiuso con una perdita di 95,1 milioni di euro. La questione solleva dubbi non solo sulla gestione attuale, ma anche sulle promesse fatte a Ronaldo, che, come molti divorzi celebri, finiscono per costare più del previsto.

In conclusione, questa saga legale non fa altro che aggiungere un altro capitolo amaro nella storia recente della Juventus. Un promemoria che nel calcio, come nell’amore, non sempre le storie finiscono con un lieto fine, soprattutto quando le promesse fatte non vengono mantenute. Forse, in futuro, la Vecchia Signora penserà due volte prima di promettere la luna, per evitare di finire di nuovo davanti a un giudice, con il conto in banca decisamente più magro.

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